Juncker: sforamento Italia inaccettabile da altri. Cosa succede se l’ Unione Europea respinge la manovra?

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Juncker afferma: la finanza pubblica italiana è motivo di preoccupazioni, ma non siamo prevenuti e nè abbiamo pregiudizi.  Se dessimo l’ok allo sforamento del rapporto deficit/Pil previsto in manovra, alcuni Paesi dell’ Ue ci coprirebbero di ingiurie e ci accuserebbero di essere troppo flessibili con Roma.

Siamo ad un punto nodale.

Cosa succede se l’ Unione Europea respinge la manovra del Governo italiano (approfondimento su Rottmazione cartelle e pace fiscale)?

Ecco le prossime  date importanti come riportato dalla Reuters e lo scenario che potrebbe verificarsi se la commissione desse parere contrario alla manovra. .

“15 ottobre: scadenza per inviare i progetti di bilancio per l’anno successivo.

22 ottobre: dopo l’invio dei progetti di bilancio, la Commissione ha una settimana per identificare “difformità particolarmente serie con gli obblighi della politica di bilancio” di uno Stato. Assumendo che l’Italia presenti il progetto di budget il 15 ottobre, com’è pratica comune, la Commissione avrà fino al 22 ottobre per trasmettere le sue preoccupazioni all’Italia.

29 ottobre: se la Commissione presieduta da Juncker decidesse di considerare i piani sul bilancio dell’Italia non conformi alle regole europee, dovrà respingerli entro due settimane dalla ricezione. Questa scadenza scatterà il 29 ottobre se l’Italia invia il progetto di Bilancio il 15 ottobre. Bruxelles dovrà spiegare per iscritto le ragioni che l’hanno spinta a rimandare la manovra a Roma affinché la modifichi.

5 novembre: riunione dell’Eurogruppo, che metterebbe ulteriore pressione sul governo giallo-verde per spingerlo a cambiare la manovra.

19 novembre: nel caso in cui la Commissione rigettasse il progetto di manovra, il governo italiano avrebbe tre settimane da quando l’Ue esprime la sua opinione per far pervenire a Bruxelles una manovra rivista.

3 dicembre: riunione Eurogruppo.

10 dicembre: la Commissione avrebbe tre settimane di tempo da quando riceve il nuovo piano di manovra dell’Italia per adottare una nuova opinione che descriverebbe la posizione complessiva dell’Italia in materia di bilancio e il suo impatto sull’insieme dell’eurozona.

13 dicembre: il consiglio direttivo della Bce tiene una riunione sulla politica monetaria che servirà a concludere il programma di acquisto dei bond, una mossa ampiamente attesa che potrebbe, comunque, aumentare ulteriormente il costo del servizio del debito per l’Italia.

14 dicembre: i leader dell’Ue al loro consueto summit di fine anno discuterebbero con ogni probabilità dei piani dell’Italia sul bilancio, se a questo punto non fosse ancora stata trovata una soluzione. Un fatto che farebbe crescere ancora la pressione dei partner e dei mercati sull’esecutivo di Giuseppe Conte.

4-7 febbraio: questa è la settimana in cui la Commissione presumibilmente pubblicherà le sue previsioni economiche fino al 2020, che mostrerebbero se i calcoli fatti dall’Ue coincidono con la crescita e le proiezioni di deficit e debito dell’Italia, che sostengono gli obiettivi di bilancio. I dati potrebbero aprire la strada a procedure sanzionatorie, se ci fosse una considerevole difformità tra quelli in possesso dell’Ue e quelli del governo italiano.

Se l’Italia rifiutasse di modificare il progetto di bilancio, la Commissione potrebbe aprire una procedura di deficit eccessivo nei confronti di Roma, che probabilmente spingerebbe di nuovo l’Italia sotto i riflettori del mercato, e potrebbe anche portare a multe.

Le procedure sanzionatorie sono di solito avviate dalla Commissione quando sono disponibili dati definitivi riferiti a un periodo di due anni, il che significherebbe che questa decisione arriverebbe ad aprile 2019, a poche settimane dalle elezioni del Parlamento europeo di maggio.”

La parole di Juncker preparano questo scenario?

Si va verso un braccio di ferro? E cosa accadrà allo spread e ai mercati azionari europei?

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