Jackson Hole: Powell rimane sul vago

Jackson Hole

Powell nell’incontro annuale di Jackson Hole ha deciso di tornare a vedere il bicchiere dell’economia americana mezzo pieno e non mezzo vuoto.

Ciò non toglie che come vedremo ha lasciato ampia apertura verso nuovi tagli dei tassi.

Nulla però di eclatante, nulla di deciso. O almeno comunicato con chiarezza.

Il Presidente della Federal Reserve si è espresso così: «La performance dell’economia Usa resta tutto sommato positiva.
Le voci investimenti e manifattura si sono indebolite ma la crescita dell’occupazione e dei salari sostiene i consumi e favorisce una crescita positiva»

Queste le attesissime parole del numero uno della banca centrale americana al simposio di politica monetaria in corso a J ackson Hole.

Il governatore della FED, Jerome Powell, ha confermato ciò che già sapevamo e su cui da giorni insistiamo e cioè che l’economia degli Stati Uniti è «ben posizionata».
Poi ha insistito e in qualche modo rassicurato: «La Federal Reserve è pronta a intervenire in maniera adeguata affinché l’economia non devii dal sentiero dell’espansione».

Jackson Hole rimane il dubbio sulle mosse della FED

Chi si aspettava certezze sarà rimasto deluso.

Le fortissime aspettative verso una strada ben delineata sono state completamente frustrate.

Si è reduci dal taglio del costo del denaro di 25 punti base effettuato nell’ultima riunione  del 31 luglio scorso.

Deluso chi voleva certezze, restano le aspettative.

I mercati rimangono in fascia elevata attendendosi ben due tagli entro dicembre  2019 e altri due nel 2020 questo almeno stando al consensus rilevato da Bloomberg.

 Scusanti internazionali per tagliare i tassi

Detto dunque che oggi a Jackson Hole il governatore non ha chiarito alcunché,  ed anzi ha espresso  ottimismo sul contestodell’economia USA.

A questo punto per poter giustificare nuovi tagli Powell potrebbe nuovamente far leva sul fronte dell’economia globale.

Economia globale che certo non viaggia col vento in poppa, anzi!

In questo modo mosse, nuovamente espansive, potrebbero trovare una giustificazione esterna senza la mortificazione di passare, almeno ufficialmente, per un inchino alla volontà di Trump.

Approfondimento

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