ITCUP alla seconda settimana

ITCUP

Si conclude la seconda settimana dell’ITCup 2019 e finalmente è stata pubblicata la prima classifica parziale della competizione.

Il trader Fabrizio Minciotti guida la classifica con un’incredibile performance del 9,50%. Secondo classificato è il “Mago” Tony Cioli Puviani, con una performance dell’8,89%. In terza posizione il trader Luca Padovan con una performance del 6,75%.

Quando viene aggiornata la classifica?

La classifica viene pubblicata ogni giovedì sera ed è aggiornata al mercoledì: in quella odierna troviamo un recap dell’operatività dei primi giorni di competizione.

Come si calcola la performance?

Il broker calcola la performance come profitto ottenuto rapportato al capitale iniziale. Il profitto si intende al netto delle commissioni di negoziazione, mostrando chiaramente l’anima della competizione: non è una simulazione di trading ma una competizione con denaro reale.

Il commento dell’organizzatore e dello sponsor

“C’è un’alta percentuale di performance positiva, mentre mediamente negli anni scorsi è stata molto peggiore: negativa per almeno due partecipanti su tre e fin dalle prime settimane. Quest’anno abbiamo avuto un ottimo inizio.”, commenta positivamente Ascanio Strinati.

“La classifica è estremamente positiva: questa è la prova di come il trading sui Certificati è un trading che paga, quando si conosce lo strumento.“, commenta Francesca Fossatelli, Responsabile Public Distribution Italia di Vontobel.

Strinati ricorda inoltre come ancora molti partecipanti non risultino in classifica per problemi burocratici, ma già dalla prossima settimana avremo un quadro chiaro delle performance ottenute dai diversi partecipanti.

Cosa contraddistingue i primi tre classificati? Salta immediatamente all’occhio come tutti e tre i trader sul podio siano quelli con il versamento maggiore, pari a 5.000 euro. Ascanio Strinati spiega come negli anni passati i trader avessero mediamente optato per un deposito iniziale più basso. Quest’anno invece il vantaggio garantito da Vontobel con l’azzeramento delle commissioni di negoziazione ha avuto un impatto sul deposito iniziale. Infatti per ogni operazione con almeno 1500 euro negoziati su di un singolo ISIN, le commissioni di negoziazione vengono azzerate. Tale vantaggio porta i trader esperti a scegliere di operare con un deposito iniziale più alto al fine di evitare l’onere della commissione, che riduce la performance ottenuta nell’ambito della competizione.

E riguardo la premiazione? I primi tre classificati verranno premiati alla conferenza “Top of the Tops”, che si terrà all’ITForum di Rimini, il 12 giugno, in concomitanza con la premiazione dei migliori trader di Investv.

Leva Fissa Certificate: il funzionamento

Il Leva Fissa Certificate è lo strumento chiave utilizzato nella competizione: ha un funzionamento semplice e permette di moltiplicare la performance del sottostante per una leva.

Vediamo nel dettaglio alcune caratteristiche.

La performance del Certificato a Leva Fissa è semplice da calcolare e verificare: si prende la performance del sottostante calcolata rispetto alla chiusura del giorno precedente, o valore strike, e si moltiplica per la leva.  Lo strumento è quindi soggetto ad un meccanismo di Restriking giornaliero: questo significa che se tenuto in portafoglio per più di una giornata di negoziazione subentra il cosiddetto effetto compounding. Questo fa sì che la performance non sarà più esattamente quella del sottostante moltiplicata per la leva. Il meccanismo premierà lo strumento solo nel caso l’andamento del mercato sia sempre e solo positivo per più giorni: in caso di mercato laterale o mercato negativo, il prezzo dello strumento soffrirà quest’effetto. Pertanto il Leva Fissa Certificate è adatto ad un trading intraday.

Parlando di efficienza, subentra la seconda tipologia di scelta che bisogna compiere quando si acquista un leva fissa: a parità di sottostante e di leva scelta, è più efficiente un Leva Fissa certificate con prezzo maggiore. Questo avviene per due ragioni:

1) Riesce a prezzare anche i più piccoli movimenti del sottostante: ha infatti più cifre, decimali e non, su cui osservare la performance. Se invece il prezzo dello strumento è molto basso, per vederlo aumentare servirà una performance maggiore del sottostante.

2) lo spread, la differenza tra il prezzo a cui si vende e il prezzo a cui si acquista, sarà inferiore (in termini percentuali) rispetto ad uno strumento con prezzo più elevato.

 

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