Italia: recessione in arrivo? Possibile?

Italia

Gli ultimi dati nuovamente molto negativi sulla Produzione Industriale in Italia hanno fatto tornare il dubbio che la recessione sia veramente in arrivo.

Detto che la definizione di recessione da manuale prevede tre trimestri di decrescita continuativi che non si sono ancora visti, il rallentamento è comunque evidente.

Manovre del Governo manca ancora molto

Le manovre del Governo non hanno target temporali ben definiti per dipanare i propri effetti.

Vale la pena precisare che sia l’intervento sulle pensioni minime che il reddito di cittadinanza agiscono direttamente sui consumi.

Dal punto di vista occupazionale e di conseguenza della produzione ci possiamo attendere soltanto uno sviluppo indiretto.

Le tempistiche sono incerte per cui il Governo è chiamato a manovre che possano dipanare effetti più immediati.

La FLAT TAX in discussione in questi giorni è altro progetto in grado di rilanciare attività in fase critica e contrastare il “nero” ma inizialmente sarà solo un costo.

Rilanciare il lavoro con sgravi fiscali

Un vero effetto immediato è pensabile solo con iniziative volte a creare occupazione, preferibilmente stabile, da subito.

E per fare questo è necessario agire  tramite sgravi fiscali importanti e di lunga durata sulle nuove assunzioni.

Sarà capace il Governo di dimenticare le diatribe elettorali e agire con rapidità?

I conti non aspettano e la speculazione nemmeno

I conti non aspettano e  sappiamo quanto dati macroeconomici nuovamente negativi potranno attrarre la speculazione avversa all’Italia.

I cannoni degli hedge fund non hanno mai spostato il tiro da almeno due anni puntato verso di noi.

Lo spread BTP/Bund mai tornato ai livelli ante 2018 ci conferma che sotto la cenere di una calma apparente è sempre rimasto il rischio di un potenziale incendio.

Italia: un mix di pregiudizio e oggettiva difficoltà. TAV O non TAV?

Quando si parla di recessione in Italia vi è sempre il mischiarsi di pregiudizio ed oggettiva difficoltà

Che il Governo non goda di buona stampa è cosa risaputa.

D’altronde con in progetto i tagli dei contributi pubblici all’editoria avrebbero dovuto metterlo in conto.

E proprio per questo il Governo dovrebbe avere chiara ancora di più la necessità di agire in tempi brevi e su fronti dagli effetti immediati come quello di cui sora dell’occupazione.

E perché no degli investimenti pubblici.

L’inceppamento sulla TAV non deve necessariamente bloccare il cosiddetto “sblocca cantieri” di cui tanto si è parlato.

Insomma alternative al crinale di un ciclo negativo, che alimentato dai media potrebbe essere ancora più insidioso, ci sono.

Ma occorre fare in fretta.

Il contesto internazionale non aiuta l’Italia

Anche perché non dimentichiamo che il contesto internazionale non aiuta l’Italia.

I dati di produzione sono in calo ma non solo in Italia. Un po’ ovunque in Europa, Germania compresa.

E queste difficoltà non possono essere certo scaricate sull’Italia come han cercato di fare i francesi.

La cosa certa è che la politica di austerity dell’UE ha precise responsabilità su questo stato di cose pre-recessivo…

Chissà che un esito elettorale fuori dalle tradizione e quindi poco propenso a mantenere l’”austerity style” non consenta alle Borse proprio dal setup di ProiezionidiBorsa del 22 maggio di riprendere ottimismo e vigore.

Approfondimento

Ftse Mib future ad un punto nodale

Consigliati per te