Italia down. Draghi sibillino: i mercati scendono

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In Italia ci si mette anche la bilancia commerciale  a perdere i colpi.

Visto che il dato, dopo anni disarmonici, corrisponde a quello di qualche giorno fa della Germania è difficile attribuire la responsabilità di questa contrazione alla situazione italica contingente.

Ormai parliamo di un trend diffuso in area UE , trend di cui l’Italia è componente e non causa.

    Saldo della bilancia commerciale italiana (Set) 1,274B 2,870B 2,491B
    Saldo della bilancia commerciale italiana UE (Set) 1,18B 0,75B
    Indice generale dei prezzi al consumo (Mensile) (Ott) 0,1% 0,1% 0,1%
    Indice principali prezzi al consumo (Annuale) (Ott) 1,1% 1,1% 1,1%
    IPC (Mensile) (Ott) 0,2% 0,2% 0,5%
    IPC (Annuale) (Ott) 2,2% 2,2% 2,1%
    IPC escluso il Tabacco (Mensile) (Ott) 0,2% 0,5%
    IPC escluso il Tabacco (Annuale) (Ott) 2,1% 2,0%
    IPC italiano (Annuale) (Ott) 1,6% 1,6% 1,6%
    IPC italiano (Mensile) (Ott) 0,0% -0,4% -0,4%
    IAPC italiano (Annuale) (Ott) 1,7% 1,7% 1,7%
    IAPC italiano (Mensile) (Ott) 0,2% 0,2% 0,2%

Emerge anche il fatto che sul fronte dei prezzi al consumo sia in Italia che in area UE questa contingenza di rallentamento non è ancora stata recepita, anzi qualche timido segnale di inflazione si è intravisto.

Tanto che oggi Draghi ha ben pensato di rilasciare dichiarazioni alquanto sibilline in materia di tassi , QE e inflazione.

In teoria il QE dovrebbe terminare a dicembre e i tassi rimanere  e tassi sui livelli attuali almeno fino all’estate 2019.

Italia discesa non stop. Draghi sibillino: i mercati non apprezzano

Tuttavia Draghi ha chiaramente fatto capire che, come riporta il Sole 24 ore,  la politica monetaria rimane strettamente legata ai dati e pertanto in caso di un calo della liquidità o di un peggioramento dell’outlook dell’inflazione vi potrebbe essere «un aggiustamento del percorso previsto per l’aumento dei tassi».

Draghi nel corso del suo intervento ha poi aggiunto che: «La natura di questa forward guidance è dipendente dagli sviluppi economici e pertanto agisce come uno stabilizzatore automatico. Se le condizioni finanziarie o monetarie dovessero diventare indebitamente più restrittive o se l’outlook dell’inflazione dovesse peggiorare, la nostra “reactionfunction” sarebbe ben definita. Questo a sua volta dovrebbe essere riflesso in un aggiustamento del percorso previsto per l’aumento dei tassi di interesse».

Italia discesa non stop. Draghi sibillino: i mercati  scendono

Ergo, è vero che si potrebbe ipotizzare una  proroga del QE ma è altrettanto chiaro che se l’inflazione dovesse anche parzialmente mordere la BCE non esisterà ad anticipare il rialzo dei tassi.

A livello globale l’UE sta diventando quasi un unicum in salsa giapponese se coi tassi negativi e le spinte al rialzo dei tassi di BOE e FED non possono lasciare indifferenti… non fosse che il contesto economico ed occupazionale in primis sono quasi agli antipodi.

Al dunque per la BCE e Draghi sarà più importante il benessere dei cittadini e delle aziende o la lotta a una comunque timida inflazione?

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