Italia bocciata: i casi del giorno

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Italia bocciata: i casi del giorno

L’annuncio della bocciatura della manovra di bilancio era ampiamente previsto e per questo motivo Piazza Affari non si è fatta spaventare più di tanto. Il saldo alle 13 era di +0,65% mentre il resto d’Europa registrava il Dax poco distante a +0,62%, stesso livello del Ftse100 mentre il Cac40 non andava oltre  +0,33%.  Buone notizie anche per lo spread che non schizza in alto ma si mantiene a quota 317, allentando anche la pressione sul settore bancario, protagonista nei giorni scorsi di forti perdite proprio a causa della pressione aumentata sul differenziale tra Bund tedeschi e Btp Italiani.

Tutti in attesa, dunque, di una bocciatura da parte della Commissione Europea che era stata già nei fatti scontata dal mercato e che oggi non ha fatto altro che ricevere l’investitura ufficiale.

Italia bocciata: Btp Italia

Sullo sfondo resta ancora la questione del flop del nuovo Btp Italia la cui domanda continua a restare debole: a conti fatti, nella seconda e ultima giornata di offerta la domanda per la prima ora e mezza di contrattazione non va oltre i 1.300 contratti, mentre finora il saldo si è fermato intorno ai 723 milioni di euro, livello pari a un decimo della raccolta complessiva di maggio e di gran lunga inferiore al primato del primo taglio lanciato più di sei anni fa e che ha raggiunto il record a novembre 2013 con quota 22,27 miliardi. Ovviamente anche in questo caso una piccola reticenza è normale vista la situazione europea ma tutto questo non fa altro che zavorrare ulteriormente quei 509 milioni di euro di cui lo stato necessita entro un anno. Spaventano anche altri numeri, quelli del Supplemento al Bollettino Statistico su Finanza pubblica, fabbisogno e debito di Bankitalia, che sottolineano l’aumento del debito pubblico a 2.331 miliardi di euro a settembre, dai precedenti 2.327 miliardi di agosto.

Italia bocciata: debito pubblico

Sempre restando in ambito debito pubblico, se per molti, il pericolo in agguato, è rappresentato dall’inasprimento delle condizioni finanziarie in arrivo con la normalizzazione dei tassi prevista per la seconda metà del 2019 (si parla orientativamente di settembre), questa, stando a quanto accennato dal governatore della Bce Mario Draghi, potrebbe essere rinviata per venire incontro alle condizioni inattese e difficili presentatesi sui mercati europei.

Guardando ai singoli titoli, c’è da sottolineare la performance di Enel che alle 13 vantava un +1,7%: a suo favore anche la promozione di diversi broker, ottimisti dopo la presentazione del piano industriale soprattutto per quanto riguarda la flessibilità finanziaria che potrebbe essere sfruttata per strategie di buyback o nuove operazioni in America Latina.

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