ISM USA sotto quota 50: la FED scalda i motori

ISM

Oggi probabilmente alla Casa Bianca hanno brindato a uno dei primi veri dati negativi del ciclo economico USA: quello dell’indice ISM dei direttori acquisti del manifatturiero.

Uno spot decisamente a favore di chi come Trump sostiene da tempo che sia necessario tagliare i tassi di interesse negli USA.

Finora il presidente era sempre stato boicottato dai dati macro in uscita.

Oggi si è preso una rivincita con il deludente dato dei Direttori degli acquisti dell’ISM manifatturiero uscito a 49.1 versus 51.1.

Trattasi di dato emotivo e non sempre centrato ma in questa fase prezioso per il Tycoon per continuare la sua campagna  a suon di Tweet per spingere la FED a tagliare i tassi.

E probabilmente un buon giustificativo per la FED nel proseguire l’azione con ulteriori tagli a dispetto dei pareri fin qui contrari di molti economisti che non ne capivano il senso circondati da soli dati positivi se non proprio record.

Vediamo il dato di ieri.

Tabella principali dati macroeconomici USA di giornata

    Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (Ago) 50,3 49,9 49,9
    Spese per costruzioni edili (Mensile) (Lug) 0,1% 0,3% -0,7%
    Indice ISM dell’occupazione manifatturiera (Ago) 47,4   51,7
    Indice ISM dei nuovi ordini manifatturieri (Ago) 47,2   50,8
    Indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (Ago) 49,1 51,1 51,2

Gli economisti più scettici sull’operato di Powell potranno comunque ribattere che il dato dei Direttori degli acquisti del settore manifatturiero (non ISM dunque) è invece risalito sopra quota 50 posizionandosi a 50.3 versus 49.9 atteso e precedente.

Torna però a pendere la bilancia a favore di Trump e del suo staff nel momento in cui anche il dato sull’occupazione manifatturiera scende a 47.4 versus 51.7 di un mese fa.

E sappiamo quanto finora siano stati proprio i record in ambito occupazionale a spingere e sostenere l’economia USA.

Il Dow Jones piccona la FED

Il calo del Dow Jones e degli altri indici USA in giornata non è altro che una ulteriore picconata ai dubbi della FED: il taglio o non taglio shakespeariano di Powell ormai ha le ore contate.

D’altronde avevamo già evidenziato come per settembre il consensus su un ulteriore taglio sfiori il 90%.

Evidentemente il Dow Jones e gli altri indici USA quindi puntano a tagli più consistenti, ecco spiegata la reazione negativa di oggi.

Si vuole enfatizzare il dato negativo dando per scontato il primo mini taglio per “obbligare “ la FED ad agire in modo più significativo sui tassi.

Dopo di che anche le Borse risorgeranno.

Indici USA in testa al gruppo, come al solito!

Approfondimento

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