ISM frena insieme alle borse: e ora?

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Anche lo straordinario dato sui nuovi posti di lavoro negli USA è bastato a cambiare gli umori dei mercati azionari.

Rimandiamo ancora la valutazione definitiva alle chiusure serali ma che dire? E’ bastato un indice ISM qualsiasi un po’ sotto le attese per ridare fiato e prevalenza ai venditori sulle borse.
Vediamo in tabella cosa è successo.

ISM del settore manifatturiero USA sotto le attese. Apple la riprova

Certamente la frenata è brusca e non va sottovalutata.

Tanto meno nei giorni in cui il colosso Apple appare in impasse contabili come non accadeva da anni.

D’altronde con l’azienda più capitalizzata la mondo che segna il passo pensare che anche le restanti grandi imprese americane non avessero qualche rallentamento era certamente ipotesi troppo ottimistica.

Tabella dati macroeconomici Usa

Indice ISM dell’occupazione manifatturiera (Dic) 56,2 58,4
Indice ISM dei nuovi ordini manifatturieri (Dic) 51,1 62,1
Indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (Dic) 54,1 57,7 59,3
Indice ISM prezzi del settore manifatturiero (Dic) 54,9 57,9 60,7


Due dati ISM sotto il consensus e i precedenti e due senza indicazione delle attese ma fortemente in discesa.
Non c’è che dire, numeri impegnativi.

Se i direttori degli acquisti ci avranno preso da qui a poco avremo conferme dai dati occupazionale e produttivi e, a seguire, sul fronte dei consumi.

Rallentamento in arrivo per l’economia USA

Questi sono i primi dati, il primo insieme di dati macroeconomici che segnala apertamente che il rallentamento temuto da Trump per quanto scontato sta arrivando.

Con il resto del globo in difficoltà era inevitabile che prima o poi anche l’America iniziasse a risentirne a livello di ciclo economico.

Domani sarà pubblicato il tasso di disoccupazione che da quanto visto oggi non dovrebbe, salvo eccezioni, essere peggiorativo.

A scanso di crash sulle borse comunque sempre per domani Powell, Presidente della FED, si è riservato uno spazio conferenza ad un orario successivo.

In caso di forti vendite ipotizziamo un discorso da parte di Powell di “calmierazione” della stretta monetaria.

Per quanto poi i mercati si accontenteranno di parole lo dovremo semmai verificare sul “campo” o per meglio dire sui monitor.

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