Isaac Newton: anche i geni perdono fortune in borsa!

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Tutti conoscono I. Newton, uno dei più grandi geni dell’Umanità, ma pochi sanno che ha perso quasi tutti i suoi averi in borsa!

Tratto da Wikipedia

Newton fu il primo a dimostrare che le leggi della natura governano il movimento della Terra e degli altri corpi celesti. Egli contribuì alla rivoluzione scientifica e al progresso della teoria eliocentrica. A Newton si deve anche la sistematizzazione matematica delle leggi di Keplero sul movimento dei pianeti. Oltre a dedurle matematicamente dalla soluzione del problema della dinamica applicata alla forza di gravità (problema dei due corpi) ovvero dalle omonime equazioni di Newton, egli generalizzò queste leggi intuendo che le orbite (come quelle delle comete) potevano essere non solo ellittiche, ma anche iperboliche e paraboliche.

Newton fu il primo a dimostrare che la luce bianca è composta dalla somma (in frequenza) di tutti gli altri colori. Egli, infine, avanzò l’ipotesi che la luce fosse composta da particelle da cui nacque la teoria corpuscolare della luce in contrapposizione ai sostenitori della teoria ondulatoria della luce, patrocinata dall’astronomo olandese Christiaan Huygens e dall’inglese Young e corroborata alla fine dell’Ottocento dai lavori di Maxwell e Hertz. La tesi di Newton trovò invece conferme, circa due secoli dopo, con l’introduzione del “quanto d’azione” da parte Max Planck (1900) e l’articolo di Albert Einstein (1905).

Isaac Newton occupa una posizione di grande rilievo nella storia della scienza e della cultura in generale. Il suo nome è associato a una grande quantità di leggi e teorie ancora oggi insegnate: si parla così di dinamica newtoniana, di leggi newtoniane del moto, di legge di gravitazione universale.

In poche parole un genio!

Nessuno potrebbe, quindi, pensare ad un Newton investitore perdente.

La storia , però, è bene diversa.

Newton comprò, infatti, una discreta quantità di azioni della Compagnia dei Mari del Sud nel gennaio del 1720. Riuscì, quindi, a vendere a 300 sterline le azioni che aveva comprato un mese prima a 150.

Un’operazione brillante, dunque, ma la soddisfazione fu di breve durata perché le azioni continuarono a salire. Offuscato dalla salita inarrestabile e dall’invidia per gli enormi guadagni di chi non aveva venduto, Newton commise un errore imperdonabile.

Riacquistò a 680 sterline in maggio e non ebbe inizialmente a pentirsene, perché la Compagnia continuò a salire, toccando all’inizio di agosto le 1050 sterline. A quel punto iniziò però il declino, dapprima lento e irregolare e poi precipitoso. Newton iniziò a vendere in ottobre a 300, ma liquidò il grosso della posizione in novembre a 100 sterline, perdendo 20000 sterline (circa 3 milioni di sterline al cambio attuale) e riducendosi sul lastrico.

Si narra che Newton abbia detto “Posso calcolare il movimento delle stelle, ma non la follia degli uomini.”

cattura

Questa storia, ottimamente riassunta nel grafico precedente, contiene gli errori più comuni di un investitore:

  1. frenesia di portare a casa i guadagni;
  2. frustrazione per i mancati guadagni e rientro sul mercato spinto dalla “pancia” e non da un’attenta analisi;
  3. errato money management;
  4. lasciar correre le perdite e tagliare i profitti. Andrebbe fatto il contrario!

Cosa ci insegna la storia di Newton?

Che anche i geni veri, figuriamoci quelli che si credono geni,  hanno difficoltà a “domare” il mercato.

L’unica soluzione per guadagnare in borsa  è seguire un metodo affidabile e imparare a gestire le emozioni.

Non c’è altra strada  da seguire,altrimenti come insegna questa storia  ci si riduce sul lastrico.

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