Investire nel debito corporate USA significa investire dove investe la FED

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Un’opportunità unica: oggi  investire nel debito corporate USA significa investire dove investe la FED. Cosa significa?

Alla fine del 2019 il debito complessivo delle aziende americane ammontava ad un totale di 10 mila miliardi di dollari (cioè 10 trilioni, quasi la metà del PIL USA), il 50% in più rispetto al 2009. Ma quello che fino a qualche mese fa era visto come un peso, oggi può trasformarsi in un’opportunità. Per lo meno, per chi vuole investire. Ma perché? Lo spieghiamo subito. Una parte di questa montagna da 10 mila miliardi sarà infatti oggetto di acquisto da parte della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti d’America. La quale, con una mossa assolutamente a sorpresa, ha deciso di comprare anche il debito societario. Così facendo, ha aggiunto un altro tassello al mosaico delle numerose azioni intraprese per sostenere i mercati del credito colpiti dal notevole impatto della pandemia di coronavirus.

E’ davvero una mossa senza precedenti?

Senza dubbio. Cosa farà, quindi, la FED? La banca centrale USA ha fatto sapere che lancerà due linee di credito per sostenere i mercati dei bond societari. La prima sarà sul mercato primario, per le nuove emissioni di obbligazioni e prestiti. La seconda sarà sul mercato secondario, allo scopo di fornire liquidità alle obbligazioni societarie in circolazione. Questo acquisto di obbligazioni societarie da parte della Fed non sarà però senza condizioni. L’intervento sarà focalizzato, infatti, sui titoli di debito Investment Grade emessi dalle società statunitensi e sui fondi negoziati in Borsa, quotati negli Stati Uniti. Questi prodotti, infatti, offrono un’ampia esposizione al mercato delle obbligazioni corporate Investment Grade USA. Quindi è evidente come questa sia un’opportunità unica. Investire nel debito corporate USA significa investire dove investe la FED. E la FED non investe per rimetterci, statene certi.

Investire nel debito corporate USA significa investire dove investe la FED

La FED acquisterà le obbligazioni societarie sul secondario “al giusto valore di mercato”. Per ciascun emittente è previsto un tetto del 10% del massimo delle obbligazioni in circolazione. L’acquisto, inoltre, non riguarderà più del 20% del patrimonio di uno specifico ETF. Ma cosa acquisterà, in concreto, la banca centrale americana? Acquisterà obbligazioni societarie con una durata residua di cinque anni. Queste dovranno essere classificate come Investment Grade (quindi rating BBB o superiori), come detto prima, da due o più agenzie se hanno più di una valutazione, o da una sola agenzia di rating se invece di valutazioni ne hanno soltanto una. Per la prima volta la FED acquisterà anche ETF listati sul mercato USA, ma che investano solamente in titoli corporate statunitensi, non internazionali, denominati in dollari.

L’attivismo della FED è una buona notizia per i mercati, e non solo per il supporto psicologico che fornisce. Scendere in campo comprando “brevi manu” asset come gli ETF dice chiaramente una cosa: la FED sosterrà i corsi dei mercati. Al resto (ahinoi) devono pensarci i politici.

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