Investire nei junk bond conviene o è davvero rischioso?

bond e obbligazioni

Cosa sono i junk bond? Sono i cosiddetti “bond spazzatura”. Cioè quelli che rendono troppo per essere sostenibili. Titoli obbligazionari di chiaro tipo speculativo. Spesso presentati dalle agenzie di rating come un’arma a doppio taglio. Ottime opportunità di rendimento. Ma anche con veritiere ed innegabili possibilità di rischio. Investire nei junk bond conviene o è davvero rischioso?

In termini estremamente semplici e chiari, investire nei junk bond è veramente rischioso. Ma lo è perché, al di là del semplice rischio finanziario, il junk bond fornisce meno garanzie della media. Certo, promette rendimenti migliori. Che, essendo un titolo obbligazionario devono essere onorati, pena il fallimento. Ma chi dice che possa onorarli davvero?

Un junk bond possiede una caratteristica sempre presente. Rappresenta l’emissione di debito da parte di società (o Stati) con rating finanziario pari o inferiore alla tripla B (BBB). E con uno spread sui titoli del Tesoro USA intorno al 6%. Questi “titoli spazzatura” sono diventati famosi nell’era reaganiana. Quando lo yuppismo faceva furore. E moltissime società, non tutte affidabili, promettevano rendimenti roboanti pur di ottenere denaro e quindi finanziarsi. L’alto rischio era giustificato dalla promessa di rendimenti ben più elevati dei noiosi titoli di Stato o dei titoli corporate tradizionali.

Investire nei junk bond conviene o è davvero rischioso?

Per rispondere compiutamente a questa domanda bisogna considerare che il rating delle agenzie dipende da tre fattori. Che sono il profilo di rischio finanziario in primis. Poi il profilo di rischio di business. Ed infine lo status economico del paese sede della società di emissione dei titoli.

Nel passato c’è stato chi ha scommesso (è il caso di dirlo) sui junk bond e gli è anche andata bene. Ma non sono stati in molti. E neanche quelli che ne sono usciti senza ossa rotte. Ma la crisi economica ha cambiato le carte in tavola anche qui ovviamente. Però c’è un però. Se i junk bond esistono ancora, ed ancora sono comprati, è segno che una domanda c’è. Ed alimenta, ovviamente, un’offerta. Perché sul mercato c’è sempre chi vuole rischiare un pochino di più. Chi è disposto ad accettare un po’ più di rischio per un po’ più di rendimento.

Investire nei junk bond conviene o è davvero rischioso? I tre fattori sopra delineati consentono alle agenzie di emettere un giudizio completo sul debito di una società. Se alla fine un titolo obbligazionario viene definito junk, vuol dire tre cose. Che è rischioso. Il business è un po’ traballante. E lo stato in cui risiede la società non è propriamente specchiato in ambito finanziario.

I junk bond a loro volta sono distinti in due forme. I fallen angel, cioè gli angeli caduti, sono le società una volta investment grade o ad alto rendimento che non lo sono più. Ed il cui credito adesso vale molto poco. Le rising star, cioè le stelle in salita, sono l’opposto. Sono società che stanno riqualificando il proprio debito. E che presto potrebbero diventare ben più attraenti.

Pro e contro dell’investimento in “titoli spazzatura”

Potenziale inaffidabilità. Se vi piace rischiare, fa per voi. Se non vi piace farlo, tenetevi i soldi ben stretti in tasca. Semplice.

Ci vuole un’analisi davvero buona. Il rischio è alto, inutile nasconderlo. E l’analisi della società e del suo debito deve essere davvero fatta bene. Altrimenti si rischia di trovarsi a gambe all’aria in fretta, e di perdere tutto.

Ci vogliono tanti soldi. Le meccaniche di questi bond sono particolari. E sono adatti a chi ha la possibilità di assorbire eventuali perdite. Non al risparmiatore che ci mette, in maniera sciocca, tutti i propri risparmi.

Ci vuole tempo. Per almeno 1 o 2 anni i soldi non sono monetizzabili. Praticamente mai. Occorre sapere cose come queste prima di pensare di investire in questi strumenti finanziari.

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