Investire in materie prime: perché conviene e quali sono quelle più importanti

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Investire in materie prime conviene in quanto vengono scambiate in mercati altamente liquidi che forniscono un facile accesso ai contratti futures più popolari al mondo. Spread bid/ask più bassi in queste sedi riducono lo slippage durante l’entrata e l’uscita, aumentando così il potenziale di profitto. Inoltre, una quotazione meno erratica supporta il trading intraday e swing a breve termine, così come il trading a lungo termine e il market timing.

C’è poi, un’altra enorme differenza tra investire in materie prime e in strumenti finanziari sofisticati e molto complessi. Le materie prime rappresentano sostanze fisiche reali che possono essere acquistate o vendute sui mercati a pronti. Hanno una controparte reale e hanno limitazioni fisiche dovute alla differenza tra la domanda e l’offerta che incidono sui prezzi. Gli strumenti finanziari, invece, possono essere creati a partire da numeri su un foglio di calcolo. In quanto tali sono più facilmente manipolabili.

Quali sono le materie prime più importanti?

Come tutti i mercati mondiali, il volume dei futures sulle materie prime e i cosiddetti “open interests” fluttuano in relazione ad eventi politici, economici e naturali, compreso il clima.  La volatilità tende ad aumentare gradualmente e a diminuire su periodi di tempo molto lunghi. Questo perché i trend delle materie prime si sviluppano lentamente e possono durare anni e decenni piuttosto che settimane o mesi. Alla chiusura delle negoziazioni il 26 novembre 2019, la situazione era come mostrato nella tabella seguente:

Materia Prima Volume medio giornaliero Open Interest
Crude Oil (WTI) 687,479 2,187,168
Corn 532,269 1,505,976
Natural Gas Future 466,455 1,233,792
Soybeans 192,684 807,569
Wheat Future 134,676 357,978

Al primo posto tra le materie prime più trattate, come era lecito aspettarsi, troviamo il petrolio, di cui ci siamo occupati qualche giorno fa (Investire sul petrolio? Le prospettive per dicembre 2019 e per l’anno 2020). Al secondo posto troviamo il future sul mais ed è questa materia prima che tratteremo nella sezione analisi grafica.

Analisi grafica e previsionale sulla materia prima Mais

Il mais (US-Corn) ha chiuso la seduta del 29 novembre a quota 381,25$ in rialzo del 2,15% rispetto alla seduta precedente.

La tendenza in corso sul time frame settimanale, ma non ha ancora sviluppato tutto il suo potenziale. In quest’ottica è di fondamentale importanza monitorare il supporto in area 369,173$. La rottura in chiusura di settimana di questo livello farebbe accelerare al ribasso le quotazioni con obiettivo in area 300,018$ (I° obiettivo di prezzo).

I rialzisti prenderebbero il sopravvento con chiusure settimanali superiori a 412,25$.

Mais

Mais: proiezione ribassista in corso sul time frame settimanale. La linea blu rappresenta i livelli di Running Bisector; la linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione.

 

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