Gli applicativi dell’intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo fondamentale per l’economia.
Ne è convinta la presidente di Global Thinking Foundation che durante un focus tenuto per la quarta edizione del Convegno Annuale ha presentato una relazione in merito.
L’intelligenza artificiale può agevolare un benessere sociale diffuso e inclusivo.
Cosa bisogna fare
Lo studio ha preso in considerazione molti aspetti: urbanistica, flussi migratori, cambiamento climatico, urbanistica, etica, protezione di marchi e brevetti. Purtroppo per l’Italia siamo ancora indietro sia per l’alfabetizzazione finanziaria che per quella digitale. Alla base c’è un sistema scolastico che presenta delle falle. Si aggiunge poi una poca propensione all’e-governance: mentre in Europa siamo sul 30% della conoscenza in Italia ci fermiamo al 30%. Per non parlare della poca alfabetizzazione digitale nei luoghi di lavoro: il 40% non è in grado di usare le nuove tecnologia.
Le aziende del futuro
Il business cambia e nel contempo anche gli ambienti di lavoro. Le aziende del futuro puntano sul digitale come core business e intelligenza artificiale rientra a pieno titolo in questo segmento.
Si va verso una consapevolezza: i dipendenti dovranno necessariamente avere dimestichezza con i sistemi digitali, gli imprenditori non sono più disposti ad aver forza lavoro non alfabetizzata.
Le donne e la tecnologia
Un altro segmento trattato è quello dell’emarginazione delle donne nel lavoro nell’ambito tecnologico. Solo il 15% lavora nel settore dell’Information Technology. Con la rivoluzione digitale in atto siamo lontanissimi a risolvere il digital gender gap. Con i numeri odierni ci vorranno 108 anni per chiudere il divario di genere e addirittura 202 anni per la parità sul posto.
Prospettive per il futuro
Più donne e intelligenza artificiale possono consentire un maggiore impulso allo sviluppo economico.
Ma una attenzione va posta ai gruppi sociali più fragili facendo in modo di non emarginarli e creare inconsapevolmente una barriera sociale di analfabetismo digitale. Agevolare il processo di inserimento nel mercato del lavoro delle donne garantirebbe un aumento del Pil.
