Inflazione UE sotto controllo

ProiezionidiBorsa

In questa fase complessa dei mercati non può che rasserenare un po’ gli animi il fatto che l’inflazione in area UE sia uscita in linea con le attese a +2.1%, non dando seguito a qualche timido accenno di ripresa inflazionistica(Italia compresa).
Si badi che questo non va preso assolutamente come un segnale di borsa. Come già detto l’affidabilità dei dati macro è scarsa in quanto la loro lettura da parte dei mercati avviene in scansioni temporali per lo meno incostanti e diseguali, a maggior ragione i dati sull’inflazione che semmai riverberano i propri influssi in tempistiche medio lunghe.
Quello che invece ci interessa come osservatori del momento corrente è che questo dato certamente aiuterà la BCE, con Draghi ancora alla guida, a mantenere un approccio morbido in termini di QE e in generale come trend monetario.
Meglio non pensare a cosa sarebbe accaduto se l’inflazione fosse stata in rialzo visto che per sua stessa ammissione la BCE ha come mission, non tanto il benessere della popolazione, proprio il controllo dei trend inflazionistici.
Il bene comune è dunque demandato ai politici che sarebbe opportuno prendessero sempre più le distanze dagli organi di controllo monetario che invece troppe volte per lacune della politica (in generale nei paesi europei) assumono un ruolo di indirizzo governativo che non spetta a loro. Mettere insieme paesi così diversi sarà sempre più complesso, come non bastassero le differenza strutturarli tra i paesi del nord Europa e quelli mediterranei ora a Bruxelles si debbono gestire anche diversità ancora più complesse : Turchia in primis.
Le borse ovviamente risentono di questa dicotomia e soltanto la ingente liquidità fin qui messa a disposizione ha “tenuto su” i listini ecco perché mosse contrarie potrebbero avere effetti devastanti. Ora il pallino passa alla riunione FED di settembre.

Consigliati per te