Inflazione in Germania, fiducia USA alle stelle.

ProiezionidiBorsa

Dato che segnala inflazione in Germania, fiducia USA alle stelle.

Approfondimento PIL deludente in area euro

 A mettere pressione a Mario Draghi ed alla BCE ci ha pensato oggi la Germania con due dati sugli indici dei prezzi al consumo entrambi in superamento delle attese:

    EUR IPC in Germania (Annuale) (Ott) 2,5% 2,4% 2,3%
    EUR IPC in Germania (Mensile) (Ott) 0,2% 0,1% 0,4%
    EUR IAPC tedesco (Mensile) (Ott) 0,1% 0,1% 0,4%
    EUR IAPC tedesco (Annuale) (Ott) 2,4% 2,4% 2,2%
    USD Rapporto sulla fiducia dei consumatori (Ott) 137,9 136,0 135,3

 

Come non bastassero i problemi causati dall’attacco all’Italia con conseguente pericoloso valzer dello spread ora Draghi si troverà a dovere anche affrontare lo scenario più temuto nelle scorse settimane.

Ovvero una differenziazione dell’andamento del ciclo economico tedesco rispetto a quello di quasi tutti gli altri paesi membri dell’UE . Germania con inflazione , altri paesi quasi in deflazione.
Disarmonia che renderà ancora più complesso il gioco degli equilibri necessario per accontentare paesi come quelli mediterranei che quindi ancora necessitano di una politica monetaria ultra espansiva mentre il dato sui prezzi tedesco reclama se non una stretta monetaria per lo meno una rapida chiusura della fase più largheggiante.
Il QE è giunto ormai in prossimità del termine fissato con fine anno ma Draghi aveva annunciato, pur bacchettando l’Italia, non ben precisate  manovre straordinarie nel caso vi fosse una recrudescenza di criticità sullo spread e in generale sui titoli di debito delle nazioni più deboli.

Ora i falchi tedeschi avranno a disposizione un’ arma potente per condizionare ed influenzare le scelte della BCE: l’inflazione!

BCE che per stessa ammissione di Draghi ha come mission principale se non esclusiva proprio quella del controllo dell’inflazione.

Come potrà destreggiarsi Draghi sarà tutto da verificare…

Tra l’altro questo dato rischia di riportare forza sull’euro altro elemento su cui si basano buona parte delle possibilità di paesi come l’Italia di riagganciare una dinamica economica più favorevole. In questo caso però fortuna vuole che anche gli interessi della Germania, principale esportatrice dell’area UE, collimino con quelli dei partner.

In questa fase poi attaccare il dollaro vuole dire veramente rischiare di esporsi in campo aperto a un nemico ben appostato e ricco di elementi congiunturali favorevoli .
Dalla disoccupazione ai minimi agli ottimi dati sui consumi e la produzione l’America sta vivendo una specie di new deal solo parzialmente offuscato dagli ultimi dati immobiliari debolucci e da un calo di borsa assolutamente fisiologico oltreché statisticamente inevitabile.

Oggi poi il carico lo ha messo il volubile dato sulla fiducia dei consumatori. Dato che sapete non validiamo come decisivo, ma che prende corpo come indicativo quando supera i propri massimi storici. Ecco, in questo caso anche la fiducia  indica comunque uno stato di cose che parametrato col passato risulta attendibile.

Consigliati per te