Inflazione in aumento e pericolosa in Italia

Inflazione

Si sta generando una situazione fortemente anomala in Italia sul fronte dell’inflazione (cos’è?).

Mentre nell’area UE nel suo complesso si teme addirittura la deflazione in Italia i prezzi aumentano eccome.

Il dato preliminare di giugno ci consegna un +0.8% annuo e un +0.2% mensile che superano il consensus che era posizionato rispettivamente a +0.7% e +0.1%.

Non c’è che dire ! Un segnale di risveglio italico da tenere in considerazione.

Ma un segnale che diventa molto poco incoraggiante quando si pensa che negli USA, sia pure da livelli più elevati, giungono notizie di prezzi stabili.

Ma come? Là, oltreoceano, l’economia vola e prezzi sono stabili, mentre noi in chiaro affanno economico ci permettiamo una ripresa dell’inflazione?

La BCE non alzerà i tassi

Normalmente quando l’inflazione alza la cresta sono le Banche centrali a porvi rimedio alzando i tassi di interesse.

Nel nostro caso dipendiamo dalla BCE che ha da poco, e in questo caso più che giustamente, confermato che non alzerà i tassi.

Anzi, potrebbe ulteriormente tagliarli in aggiunta al TLTRO fissato per settembre e che immetterà altra liquidità nel sistema.

D’altronde l’economia UE zoppica, ora Germania compresa, e la BCE non può fingere di non vederlo.

Da dove deriva questa impennata dei prezzi?

E’ chiaro quindi che questa anomalia tutta italiana ha una derivazione interna che poco ha a che vedere col quadro economico generale.

Sembra quasi che, passata la fase più dura della crisi, si spera almeno, molti produttori o commercianti non vedessero l’ora di rincarare i propri prodotti.

Qualche esempio? Il gelato lievitato in un anno di oltre il 10%.
Oppure la carta stampata.

E qui se è vero che si debbono fare i conti con la concorrenza di internet e il venir meno, probabile, dei contributi statali, è anche vero che sono aumentati i prezzi anche di segmenti che non conoscono crisi acuta come i fumetti.

Vogliamo parlare del prezzo giornaliero di ombrelloni e lettini?

Certo se per fare il lavoro che prima faceva un titolare con un famigliare ora i “bagnini” assumono squadre di ragazzi volenterosi è ovvio che il costo lieviti ma gli utenti quanti giorni in meno potranno concedersi?
Visto anche il rincaro degli alloggi e/o alberghi…

Insomma pare un’ondata di furberia tutta italiana che rischia però di ritorcersi come un boomerang sugli stessi soggetti che i prezzi hanno aumentato.

Generare questi incrementi quando a livello di incremento dei redditi nulla si registra è mossa alquanto azzardata che il sistema potrebbe pagare caramente già dall’autunno…

Forse sarebbe il caso che il Governo o l’autorità sui prezzi ponessero attenzione seria al fenomeno!

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