Inflazione: importanza e differenze tra BCE e FED

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Lo spauracchio dell’inflazione da sempre agita i sonni dei banchieri centrali.

Eppure sono lontani anni luce gli anni dell’inflazione galoppante, immediata conseguenza del boom economico e dell’ingresso ufficiale nell’era del consumismo.

Cosa dunque spaventa così tanto le banche centrali che pongono sempre al centro del proprio operato la tanto temuta inflazione?

Grandissima differenza tra FED e BCE

Intanto per cominciare, va precisato che tra BCE e FED vi è una grandissima differenza nei comportamenti riguardo all’inflazione.

La BCE, spinta con determinazione dai potentati tedeschi, ha per stessa ammissione di Draghi, al centro della propria attività esclusivamente il controllo dell’inflazione.
Le iniziative monetarie di sostengo al sistema finanziario vanno dunque intese come attività di corollario per la BCE.
BCE che quindi non ritiene di dover agire direttamente su fronti, che lascia alla politica e dunque al Parlamento europeo, come l’occupazione e le attività produttive.

La FED

La FED invece ha una view e un raggio d’azione molto più ampio.

Il controllo dell’inflazione è certamente nel panel dei controlli della banca centrale americana ma sullo stesso pannello la FED dispone di tasti che incidono sull’economia reale.

BCE E FED risultati differenti a parità di inflazione

La enorme differenza dei risultati ottenuti in Europa e negli Stati Uniti in ambito economico è sotto gli occhi di tutti. E questo nonostante livelli di inflazioni bassi e simili tra le due parti.

In Europa, tanto più ora che la frenata economica coinvolge anche la Germania, il ciclo dell’economia è in grande affanno.

Negli Stati Uniti il lavoro più che congiunto parallelo di FED e Casa Bianca ha introdotto la nazione in un ciclo economico virtuoso che non si vedeva da oltre 50 anni!

La FED ha rischiato sull’inflazione, la BCE ha giocato in difesa

Entrambe le banche centrali hanno fatto il Quantitative Easing per sollevare il sistema bancario e uscire dalla crisi.

La FED riguardo all’inflazione  si è presa certamente più rischi della BCE  sia in termini di rapidità e durata degli interventi, sia in termini dimensionali per arrivare anche ad un raggio d’azione molto più ampio.

Certo in America il rischio che questa grande massa monetaria producesse inflazione è stato molto forte e rimane sempre presente.

Ma evidentemente per la FED e la Casa Bianca era più importante occuparsi della popolazione, dei posti di lavoro e della salute economica del paese.

L’approccio della BCE

La BCE viceversa ha sempre mantenuto un approccio cauto e conservativo e non ha avuto alcuna spalla nel parlamento europeo, sempre orientato all’austerity nei bilanci pubblici.

Visti i risultati profondamente diversi tra USA ed Europa il pensiero che lo spauracchio dell’inflazione sia un “fantoccio” agitato per tenere buone le masse è inevitabile.

In fin dei conti l’inflazione ha come principale conseguenza che si debbono adeguare i salari perché per il resto il movimento si distribuisce omogeneamente sia sui prezzi di produzione che su quelli di vendita.

E a chi fa comodo, più che ad ogni altro ceppo produttivo, il controllo e il mantenimento dei salari a livelli minimi se non alla grande industria tedesca?

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