Inflazione: riparte in USA? E i tassi?

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Inflazione: riparte?

USA prezzi su…il dollaro gradisce, forse ma le borse? Riparte l’inflazione negli USA?

Se c’è un dato dove fare meglio delle attese degli analisti non sempre può essere una buona idea è quello relativo agli indici dei prezzi.

Reduci da un periodo a rischio deflazione si è amplificata la lettura positiva dell’aumento dei prezzi. Ciò non toglie che questo è comunque un dato ambivalente.

Da un lato un po’ di inflazione può essere considerata sana, dall’altro comunque un aggravio dei prezzi di produzione incide comunque sulla redditività dei dividendi e di conseguenze  sugli utili aziendali e relativi dividendi azionari.

Quindi se da una parte questa lettura può fare bene al dollaro (ma non vi attribuirei una correlazione diretta) per le borse non è un dato favorevole, specie inserito in un contesto di una FED già in movimento sul fronte di una “strettina “ monetaria che alla ripresa vera dell’inflazione potrebbe trasformarsi rapidamente in una stretta ben più significativa.

  USD Indice dei principali prezzi di produzione (Mensile) (Ott) 0,5% 0,2% 0,2%
  USD Indice dei principali prezzi di produzione (Annuale) (Ott) 2,6% 2,3% 2,5%
  USD IPP (Mensile) (Ott) 0,6% 0,2% 0,2%
  USD IPP (Annuale) (Ott) 2,9% 2,5% 2,6%
  USD Previsioni di inflazione a 5 anni del Michigan (Nov) 2,60% 2,40%
  USD Sentimento d’aspettativa dei consumatori del Michigan (Nov) 88,7 88,6 89,3
  USD Indice di fiducia del Michigan (Nov) 98,3 98,0 98,6

 Inflazione: riparte in USA? E i tassi?

Come spesso accade a provare a fare tornare il buon umore agli operatori di borsa americani ci stanno provando, per ora senza successo, i dati del Michigan sulle aspettative e sulla fiducia dei consumatori  persino una previsione di inflazione a 5 anni ferma al 2,60% manco avessero in quel simpatico stato la sfera di cristallo per fare previsioni a 5anni…. .

I dati del Michigan sono tradizionalmente volatili e casualmente quasi sempre in contro-trend all’umore della giornata. Verificheremo in chiusura di giornata quanto avranno inciso.

Tornando all’inflazione sui prezzi alla produzione non è tanto il dato annuale a fare da barra quanto quello mensile: un +0.5% mensile rispetto a +0.2% sia del consensus che del mese precedente è un salto in vanti verso pressioni inflazionistiche non indifferente.

Un segnale di trend più che di ritrovato equilibrio.

Ora Trump sarà molto più spuntato nei suoi attacchi a Powell e alla sua intenzione di alzare ancora i tassi a dicembre.
Non gli bastava avere perso l’appoggio della Camera dei deputati ora a mettere un freno alle velleità ed ai programmi del presidente USA ci si mette anche l’inflazione.

Approfondimento FED e tassi fermi?

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