Indici azionari: rilevanti segnali dalle barre mensili Intervista a Gian Piero Turletti

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INDICI AZIONARI: RILEVANTI SEGNALI DALLE BARRE MENSILI

Intervista a Gian Piero Turletti

Autore metodo Magic box in 7 passi

 

Siamo arrivati alla chiusura del mese di settembre: cosa dire di questa chiusura e quali indicazioni trarre dalle barre mensili delle principali borse?

Tranne per il Dax, la barra mensile di settembre ha rappresentato una inside, cioè con minimo e massimo entro il minimo e massimo della precedente barra mensile, delineando una sostanziale incertezza sui principali indici azionari internazionali, ma, al contempo, il complesso delle barre mensili ci consente di delineare un quadro tecnico decisamente interessante, in ottica di medio/lungo termine.

A cosa si riferisce?

La presente analisi parte dal Dax e dallo S & P 500, non a caso.

Si tratta, infatti, dei due indici con uno storico sufficiente per analisi che possiamo definire di lunghissimo periodo, tali da abbracciare archi temporali decisamente più estesi degli altri indici, da cui possiamo quindi trarre alcune considerazioni.

Partendo dall’indice statunitense, notiamo che dai primi anni ’80 sino all’87 si era formata una primaria trend line rialzista, poi mai più ritoccata.

Tracciando la parallela resistenziale di rimando, a partire dal massimo del 2000, si evidenzia come i corsi, da inizio 2014, si siano posizionati al di sopra di tale resistenza dinamica di lunghissimo termine, e come i due minimi di agosto e settembre si siano posizionati praticamente a contatto con la medesima.

Un cedimento di tale riferimento supportivo sarebbe segnale premonitore di un potenziale ribasso di lungo ma, anche in tal caso, comunque sarebbe necessaria una definitiva conferma sotto il bordo inferiore del canale di lungo, per poter parlare di intervenuta inversione ribassista, bordo che per il mese di ottobre passa in area 1700.

Al momento, possiamo quindi dire che è ancora intatto il trend rialzista di lungo, anche se i segnali emersi, in particolare il test con l’area supportiva ora costituita dalla trend line superiore del mega trend di lunghissimo termine, sono delicati e non vanno sottovalutati, pertanto non ancora un segnale di inversione, ma sicuramente un alert di un certo spessore.

Venendo a considerare il Dax, sottolineiamo una trend line di lunghissimo termine, intersecante i minimi del 2003 e del 2009.

La parallela di rimando, tracciata dal massimo del 2000, è stata prima superata al rialzo tra febbraio e maggio 2015, per poi essere violata al ribasso a partire dalla barra mensile di giugno, considerando il prezzo di chiusura, tipico segnale che, come dicevamo, rappresenta un alert significativo di potenziale inversione.

Quindi, il minimo di settembre si è formato in corrispondenza del bordo inferiore del canale rialzista di lungo, originatosi nel 2011.

Una situazione, quindi, al pari dell’indice USA, caratterizzata dallo stesso tipo di elemento grafico, cioè trend line di lunghissimo e lungo termine, ma decisamente più precaria, con il cedimento, prima, del bordo superiore del canale di lunghissimo, ed il test, poi, del canale di lungo.

Nel mese di ottobre il riferimento supportivo da non cedere in chiusura, corrispondente ancora una volta al bordo inferiore del canale di lungo, passa a quota 9460.

In tale ottica, quali prospettive per l’Eurostoxx?

La dinamica dell’Eurostoxx si presenta come giunta ad un punto nodale.

Per un verso i corsi sono ancora ricompresi nella trend line ribassista congiungente in massimi del 2000 e del 2007 ma, al tempo stesso, il minimo di settembre si è formato in corrispondenza con il passaggio della trend line supportiva di lungo termine.

La chiusura di ottobre non deve quindi chiudere sotto il passaggio di tale riferimento, che intersecherà area 3020, mentre la trend line resistenziale di lunghissimo, dianzi indicata, ad ottobre passerà a 3475.

Cosa dire, infine, del Ftse mib?

Il Ftse mib si trova ancora all’interno del canale rialzista di lungo intrapreso nel 2012 ed il cui bordo inferiore non è stato neppure interessato dall’andamento dei corsi.

 

In sintesi, cosa dire?

Su diversi indici sono intervenuti segnali non di inversione, ma di alert che, però, per assumere pieno significato ribassista, devono essere integrati da segnali di conferma che, al momento, non sono presenti.

Anzi, la tenuta di fondamentali elementi supportivi è foriera, al momento, di ulteriori rialzi di lungo.

Le proiezioni effettuate con diversi metodi depongono a favore della tesi rialzista, ed anche la tenuta dei supporti lo conferma.

Fondamentale, a questo punto, la dinamica dei prossimi mesi.

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