Puntualmente a dicembre è arrivata l’indagine della Banca d’Italia (BdI) in merito ai costi dei conti correnti. Lo studio differenzia, tra le altre voci, anche tra spese fisse e variabili e per tipologia di canale di riferimento: postale, online e bancario tradizionale.
I dati si riferiscono, però al 2020 quando l’inflazione era ben distante dai livelli attuali. Dovremo attendere la fine di quest’anno, dunque, per conoscere la situazione aggiornata all’anno appena chiuso. Ma anche con riferimento al 2020 è incredibile quanto costa il conto corrente oltre ai 34,20 euro di imposta di bollo e all’inflazione.
Iniziamo dall’imposta di bollo e dall’inflazione
Partiamo illustrando quali sono le voci di costo che ogni correntista è chiamato a sostenere:
- l’imposta di bollo (si paga anche sui libretti postali) si deve al Fisco e non al proprio intermediario finanziario. È pari a 34,20 euro (8,55 euro a trimestre), per le persone fisiche, e a 100 euro per le imprese, ed è dovuta quando la giacenza media sul conto eccede i 5.000 euro. Tuttavia, non pagano l’imposta di bollo i conti base, i conti di pagamento (tipo le prepagate con IBAN) e in poche altre circostanze. Infine, ecco come avere dai 6.000 ai 20.000 euro sul c/c e non pagare l’imposta sfruttando i propri soldi;
- l’inflazione, ossia la perdita di potere d’acquisto nel tempo. Nel 2020, primo anno di Covid 19, essa è stata negativa, quasi un’eccezione. Nel 2021 essa è stata invece sostenuta rivelandosi la principale voce di costo per molti correntisti. Giusto a titolo di esempio, ecco quanto valevano a novembre 2021 50.000 euro depositati in banca il 1° dell’anno.
Gli altri 3 costi che pesano su un correntista
- il costo opportunità, ossia il costo della prima alternativa alla quale si rinuncia in seguito della scelta effettuata. Ad esempio il correntista che sceglie la liquidità paga il “costo” della perdita di interessi su un investimento di pari rischio e durata;
- la ritenuta fiscale sugli interessi attivi. Oggi molti c/c non rendono nulla, ma in caso contrario si applica l’aliquota del 26% sull’interesse lordo percepito;
- i costi vivi di gestione del conto, e al riguardo vediamo i dati dell’indagine BdI.
Incredibile quanto costa il conto corrente oltre ai 34,20 euro di imposta di bollo e all’inflazione
Secondo i dati diffusi da BdI, nel 2020 la spesa per la gestione di un c/c bancario è stata pari a 90,90 euro, ossia 7,575 euro al mese. Si è trattato del quinto aumento annuo consecutivo, anche se di lieve entità rispetto al 2019. Questo è dovuto al fatto che nel 2020 è diminuita l’operatività, e quindi le spese variabili, mentre sono cresciuti i canoni di base.
La spesa di gestione di un c/c postale nel 2020 è diminuita d 1,20 euro, portandosi a 53 euro. Si ravvisa quindi uno scarto di circa 37,90 euro rispetto al prodotto precedente. Le ragioni dipendono in buona parte sia dai servizi e operazioni richieste dalle rispettive clientele che dalla struttura tariffaria.
Infine il c/c online anche nel 2020 si è confermato come il prodotto più economico in assoluto. Le spese, infatti, in questo caso si sono attestate a 21,40 euro, addirittura 1,20 euro in meno rispetto al 2019. Il divario di spesa (circa 69,40 euro) rispetto al c/c bancario convenzionale è dovuto in gran parte alla struttura tariffaria più conveniente.
Approfondimento
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