In USA vola il manifatturiero frenano i servizi

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Stamani abbiamo commentato i dati dei direttori degli acquisti e sugli indici PMI tedeschi e dell’area UE valutando come negativo il fatto che i servizi fossero UP e il manifatturiero down…schema normalmente che prelude a fasi critiche del ciclo economico.

Oggi sono usciti gli stessi dati negli Stai Uniti, vediamoli:

Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (Set) 55,6 55,0 54,7
Indice dei direttori agli acquisti del settore terziario (Set) 52,9 55,0 54,8

 

Come possiamo notare in America l’incrocio è esattamente opposto. Manifatturiero in volo oltre le attese, servizi in rallentamento. Ulteriore conferma che il ciclo produttivo base dello sviluppo economico è forte e in ulteriore espansione. Una pausa fisiologica nei servizi non può e non deve spaventare.

Semmai l’aspetto che deve invitare a una riflessione è quello di cosa si cela nel segmento servizi.
Quando si tocca il tasto delle banche , e pieno titolo primattrici in ambito dei servizi, ecco che la lucina rossa dell’attenzione deve accendersi. Perché un conto è un generico rallentamento del segmento del terziario, un conto molto diverso è se questo rallentamento è stato determinato da nuove criticità all’interno delle grandi banche e dei grandi gruppi finanziari.

Non siamo certo all’alert ma un ‘occhiata all’andamento settoriale delle banche americane e non solo è sempre un ‘ottima cartina di tornasole per invitarci a nuove cautele sulle posizioni. Il che non vuole dire mettersi immediatamente a “shortare” i titoli bancari, men che meno americani.
Semplicemente una debolezza dei bancari americani, ancora di più se in contro-trend rispetto al resto dei listini deve essere inserito come… chiamiamolo “indicatore di attenzione”.

Oggi si vede qualcosa del genere ma ancora nulla di allarmante.

Parallelamente a questa osservazione, per vicinanza, è importante verificare l’accoppiata con l’andamento del settore immobiliare. Se anche il mattone infatti dovesse frenare oltre il consensus contemporaneamente a una pausa nel terziario in particolare nel bancario, ecco allora che sarebbe il caso di cominciare velocemente ad alleggerire i portafogli.

Trump con l’alleggerimento della pressione fiscale ha comunque dato ulteriore slancio a un ‘economia già rivitalizzata da precedenti riforme e soprattutto dal QE, ora al di là di un periodico rallentamento pare ben difficile possa andare. La differenza tra l’impossibile e il difficile sta nel non sapere esattamente come le grandi banche hanno cancellato il mondo sub-prime dal proprio eco-sistema nonché dai propri bilanci.

Teniamo infine a mente che un ribaltone di borsa anche nel momento in cui i dati macro gli dovessero dare una mano per consolidarsi non sarà certo conferma di una vera e propria recessione in atto. Calo di borsa, rallentamento del ciclo economico e recessione sono tre cose diverse. E spesso disgiunte.

 

 

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