In questi casi bisogna pagare l’assegno anche al convivente

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Si è sempre sentito dire che tra conviventi non vi è l’obbligo di versare assegno di mantenimento. Eppure in questi casi bisogna pagare l’assegno anche al convivente. Perchè se  è vero che ci sono differenze fondamentali tra matrimonio e convivenza è anche vero che alcuni obblighi morali esistono anche durante la convivenza. Gli obblighi di solidarietà morale che esistono tra conviventi non portano fino all’obbligo di corrispondere un vero e proprio assegno di mantenimento a favore del coniuge economicamente più debole. Però esiste l’onere di versare al convivente che rimanga disoccupato almeno l’assegno alimentare.

L’assegno alimentare per il convivente

L’assegno alimentare è diverso dall’assegno di mantenimento. In particolare è di importo più basso perché serve solo a coprire le spese minime necessarie per il sostentamento, come vitto, vestiario minimo e cure mediche. In questi casi bisogna pagare l’assegno anche al convivente, non solo all’ex coniuge. Infatti il fatto che ci sia stata una convivenza fa sì che non possiamo lasciare quella persone priva dei minimi mezzi di sussistenza.

Se l’ex convivente perde il lavoro è possibile che gli si debba versare almeno un assegno alimentare.

Dove è previsto l’assegno a favore dell’ex convivente

Si tratta di una previsione recente, contenuta nella Legge 76 del 2016. Il Giudice, dopo la cessazione della convivenza, se l’ex si trova in stato di bisogno, può prevedere a carico dell’altro un assegno alimentare.

Per quanto tempo gli alimenti all’ex?

La durata è stabilita dalla Legge, secondo cui deve essere proporzionata alla durata della convivenza. Invece l’ammontare dell’assegno viene deciso tenendo conto delle effettive necessità dell’ex convivente e delle sue reali condizioni economiche. Tuttavia non bisogna superare quanto necessario per la sopravvivenza dignitosa. In ogni caso l’ex convivente paga gli alimenti solo se non ci sono prima altri soggetti tenuti a farlo. Questi sono i figli, i genitori, il nuovo coniuge, le nuore ed i generi. Solo se non c’è nessuno di questi soggetti, oppure se sono anch’essi impossibilitati, è possibile che versare l’assegno alimentare spetti all’ex convivente.

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