In quanto tempo posso sfrattare l’inquilino che non paga?

carabinieri

Ebbene, alla domanda: “in quanto tempo posso sfrattare l’inquilino che non paga?”, si può rispondere che la procedura offre allo stesso tutte le opportunità per pagare. Quindi, se la procedura di sfratto viene portata a compimento, è perché l’inquilino non ha voluto, davvero, pagare. Preliminarmente, partendo dal contratto di affitto, si può precisare che, in esso, è indicato il termine entro cui va effettuato il pagamento del canone mensile. A fronte di ciò, il ritardo che il conduttore può fare nel corrispondere quanto dovuto, è massimo di 20 giorni, se la locazione è ad uso abitativo.

Se, invece, il contratto è a uso commerciale, lo sfratto può intervenire solo in caso di “notevole inadempimento”. Detto parametro viene determinato, di volta in volta dal giudice, sulla base dell’entità del canone e della morosità. Tuttavia, ciò che appare chiaro è che, non è dopo 20 giorni che l’inquilino viene sfrattato, perché c’è ancora molto tempo per saldare la morosità.

Cosa succede se l’inquilino non paga dopo 20 giorni dalla scadenza della mensilità

Quindi, se l’inquilino non paga neppure decorsi i 20 giorni dalla scadenza della mensilità, il proprietario può rivolgersi al Tribunale. Ivi depositerà un ricorso in cui richiede la convalida dello sfratto per morosità. In tal caso, se l’affittuario paga prima che il Tribunale emetta il provvedimento, seppure dopo l’udienza di convalida, non si potrà procedere più allo sfratto. Ancor prima di quel momento, a maggior ragione, egli potrà saldare il dovuto. Ad esempio, può cogliere l’occasione di farlo all’udienza per la convalida, che quindi si chiuderà con l’estinzione del processo.

Oppure potrà promettere di farlo in costanza di detta udienza, comportando così il rinvio della medesima ad altra data. Egli, inoltre, in quella stessa occasione, ha un’ulteriore chance da giocarsi, in quanto può chiedere al giudice il termine di grazia. Si tratta della richiesta di concessione di un termine di 90 giorni, per poter recuperare i soldi necessari per pagare gli arretrati e le spese. Di poi, alla successiva udienza, il giudice verifica se è stato onorato il pagamento o meno. Nella prima ipotesi, la procedura di sfratto si chiuderà, senza ulteriori conseguenze. Nella seconda, invece, verrà convalidato lo sfratto e intimato all’inquilino di lasciare l’immobile.

Cosa accade dopo la convalida dello sfratto

Dal momento dell’emissione dell’ordinanza, tuttavia, per eseguire materialmente la liberazione dell’immobile, occorre un ulteriore lasso di tempo. Infatti, il padrone di casa dovrà notificare una ulteriore intimazione a mezzo dell’Ufficiale Giudiziario. Ciò può comportare un certo dispendio di tempo, se si pensa che l’inquilino, sicuramente, non si farà trovare in casa per avvalersi del differimento. Quindi, l’ufficiale farà un altro tentativo di notifica, finchè, per eseguire materialmente lo sfratto, dovrà avvalersi della forza pubblica.

Naturalmente, questa è la via obbligata allorquando difetti qualsivoglia collaborazione da parte dell’inquilino. Sicchè, con l’aiuto dei Carabinieri, dovrà forzare la serratura dell’immobile locato per effettuare lo sgombero del medesimo. In definitiva, alla domanda: “dopo quanto tempo posso sfrattare l’inquilino che non paga?” la risposta sarà: diversi mesi, certamente. Tuttavia, i tempi possono variare, a seconda delle circostanze, da un ufficio giudiziario all’altro.

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