In quali casi le pensioni di reversibilità possono aumentare di oltre 500 euro?

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Chi percepisce la pensione ai superstiti non sempre può contare su una somma di denaro sufficiente a far fronte alle spese della vecchiaia. Accade ciò soprattutto quando la pensione del defunto risultava essere già modesta in partenza. Di solito al coniuge superstite spetta una percentuale che coincide con il 60% del rateo pensionistico che percepiva l’altro coniuge mentre era ancora in vita. A ciò si aggiungano le eventuali riduzioni cui è soggetto il trattamento previdenziale dei superstiti in riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale. Non sempre tuttavia si operano tagli sui ratei pertanto conviene sapere in quali casi le pensioni di reversibilità possono aumentare di oltre 500 euro.

In un precedente articolo la Redazione ha fornito chiarimenti su come ottenere delle somme di denaro aggiuntive per chi è titolare di trattamento ai superstiti. Si tratta di cifre assai interessanti per cui conviene raccogliere informazioni e capire quali percettori possono formularne domanda. Rimandiamo il Lettore che desidera maggiori informazioni all’articolo “Assegni INPS da 635 a 3.400 euro in più sulle pensioni di reversibilità a chi li richiede”. Nello specifico, ci riferiamo alla possibilità di fruire del riconoscimento di ulteriori sussidi economici che spettano a vedovi e vedove dietro esplicita richiesta. Chi percepisce l’assegno previdenziale può anche cumulare altri benefici a sostegno dei contribuenti più bisognosi. Analizziamo pertanto per quali beneficiari e in quali casi le pensioni di reversibilità possono aumentare di oltre 500 euro con cadenza mensile.

In quali casi le pensioni di reversibilità possono aumentare di oltre 500 euro?

L’assegno INPS di cui si può beneficiare in aggiunta a quello mensile del rateo pensionistico spettante ai vedovi coincide con l’indennità di accompagnamento. Con l’avanzare dell’età può infatti accadere che il percettore della pensione di reversibilità abbia difficoltà a deambulare o ne sia del tutto incapace. In alternativa l’anziano potrebbe non essere più in grado di provvedere ai propri bisogni primari quotidiani senza il supporto di terzi.

In entrambi i casi matura il diritto all’assegno di accompagnamento il cui ammontare per il 2021 è pari a 522,10 euro. Le due misure assistenziali risultano cumulabili, a differenza di altri redditi secondo quanto l’INPS specifica nella circolare n. 185/2015. Il che equivale a dire che chi ottiene il diritto all’assegno di accompagnamento potrà percepire tanto questa indennità quanto la pensione di reversibilità. E ciò anche in considerazione dell’assenza di limiti reddituali relativa al riconoscimento dell’accompagno. Ecco dunque come si spiega l’incremento di alcuni trattamenti previdenziali e in quali casi le pensioni di reversibilità possono aumentare di oltre 500 euro.

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