In pensione già con 14 anni 11 mesi e 16 giorni di contributi senza collegamento alla Legge 104 per questi lavoratori

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Disabilità e pensioni sono un connubio indissolubile. Il sistema previdenziale ha svariate misure di pensionamento anticipato per chi ha problematiche relative all’invalidità. Assegno di invalidità, di inabilità, pensione di invalidità, invalidità pensionabile. Il trattamento per chi ha determinate problematiche fisiche, quando si parla di pensioni, è il più delle volte agevolato. Tra le tante misure che sono in vigore anche nel 2022, una richiama alle tanto discusse baby pensioni. Un richiamo evidente perché permette il pensionamento con 14 anni 11 mesi e 16 giorni di lavoro. Una specie di miracolo viste le regole generali di pensionamento che prevedono o una età troppo elevata o una carriera contributiva troppo lunga. 

In pensione già con 14 anni 11 mesi e 16 giorni di contributi senza collegamento alla Legge 104 per questi lavoratori

Una volta c’erano lavoratori che riuscivano ad andare in pensione dopo pochi anni di carriera e con pochi anni di contributi. In quell’occasione nacque la definizione di baby pensione, proprio perché si consentiva di lasciare il lavoro dopo 14 anni 11 mesi e 16 giorni di lavoro coperto da contributi. Se si pensa che la pensione anticipata prevede 42 anni e 10 mesi di contribuzione, è evidente che si tratta di una misura eccezionale. E per qualcuno anche nel 2022 la possibilità di pensionarsi con una carriera pari a 14 anni 11 mesi e 16 giorni. 

Ma occorre rispettare determinate condizioni e altrettanto determinati requisiti. La misura si rivolge ai dipendenti pubblici, per i quali le regole delle pensioni legate all’invalidità sono diverse. Nel pubblico impiego una pensione di invalidità viene assegnata ad un lavoratore solo se le patologie sono talmente gravi da andare ad influire sul normale svolgimento dell’attività lavorativa. In pratica, se la disabilità non permette al lavoratore di svolgere le mansioni che svolgeva prima di essere riconosciuto invalido. 

Le regole particolari per la disabilità nel pubblico impiego

In genere è la Commissione medica dell’INPS ad accertare lo stato di disabilità di un lavoratore. Il datore di lavoro però, deve quanto meno provare ad assegnare al lavoratore una mansione diversa dalla precedente, ma di pari stipendio. Solo nel caso in cui non ci sia questa possibilità di cambio mansione, al lavoratore può essere erogata una pensione. E senza limiti di età si può andare in pensione già con 14 anni 11 mesi e 16 giorni di contributi. 

La misura è una valida alternativa a diverse altre destinate ai disabili in servizio nel pubblico impiego.  Per esempio, c’è la pensione di inabilità assoluta concessa a chi si trova nella condizione di permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Servono almeno 5 anni di contributi di cui 3 anni versati negli ultimi 5 di carriera. 

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