In pensione con 24 anni di contributi con lavoro dipendente e autonomo

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Uscire dal lavoro oppure chiudere un’attività per accedere alla pensione in anticipo? È questa la domanda principale che ci pongono i nostri Lettori. Esaminiamo il caso di una lettrice di 62 anni di età che svolge lavoro autonomo con partita IVA e ha maturato circa 24 anni di contributi, di cui due anni come lavoratrice dipendente. Ha deciso, a causa della crisi economica, di chiudere la sua attività. Pertanto  chiede, quindi, agli Esperti di Proiezione di Borsa qualche dritta per anticipare il pensionamento.

Analizziamo, in linea generale, quali sono le possibilità per chi si trova in questa situazione o in una simile.

In pensione con 24  anni di contributi con lavoro dipendente e autonomo

I possessori di partita IVA, che svolgono un’attività commerciale che comporta  l’iscrizione alla gestione INPS commercianti, possono accedere all’indennizzo commercianti.

Questa misura prevede il riconoscimento di un assegno di circa 515,58 euro al mese, fino al raggiungimento dei requisiti anagrafici, per la pensione di vecchiaia. Le lavoratrici con partita IVA devono avere 57 anni di età, mentre gli uomini 62 anni. È possibile trovare qui tutte le informazioni.

Per chi ha anni di lavoro dipendente e di lavoro autonomo, può chiedere il cumulo gratuito dei contributi nell’ultima cassa di previdenza INPS in cui versa i contributi. Il cumulo può essere richiesto in procinto della domanda di pensione.

Tutte le possibilità

Ecco tutte le possibilità per andare in pensione con 24 anni di contributi con lavoro dipendente e autonomo.

Iniziamo con la  pensione di vecchiaia che richiede i seguenti requisiti anagrafici e contributivi:  67 anni di età e 20 anni di contributi.

Poi, la pensione contributiva anticipata che prevede la possibilità di pensionamento a 64 anni (requisito valido fino al 31 dicembre 2020) e almeno 20 anni di contributi effettivi. L’assegno pensionistico deve essere almeno 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. Possono accedere a questa misura i lavoratori che prima del 1996 non hanno versato contributi, oppure da coloro che optano per il computo di tutti i contributi nella Gestione Separata INPS.

Sono esclusi da questa misura i lavoratori iscritti alle casse dei liberi professionisti.

La pensione anticipata contributiva è soggetta all’adeguamento dell’aspettativa di vita, quindi, il requisito anagrafico può subire una variazione.

Pensionamento con la RITA

Infine, è possibile andare in pensione con 24  anni di contributi con lavoro dipendente e autonomo con la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, una misura poco conosciuta, ma in alcuni casi molto utile.

Possono accedere alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) coloro che si trovano a cinque anni dalla pensione di vecchiaia e hanno maturato almeno 20 anni di contributi. Inoltre, minimo cinque anni di contributi devono essere versati in un fondo pensione. Logicamente, maggiore è il montante contributivo raggiunto negli anni, più alta sarà la rendita percepita.

La domanda della RITA si effettua direttamente al fondo di appartenenza ed è erogata fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Abbiamo raggruppato in breve le varie possibilità per andare in pensione con 24  anni di contributi con lavoro dipendente e autonomo.

 

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