In molti pensano che Shakespeare fosse una donna e perché anche i ruoli femminili venivano recitati solo da uomini

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Ci sono molte leggende sulla figura di questa icona incontestabile del teatro, ovvero William Shakespeare. Si dice che sia stato forse italiano e non inglese, si dice che abbia avuto un nome inventato poiché non era di origini nobili e non era accademico.

Si dice anche che “Guglielmo Scuotiscena” fosse uno pseudonimo di una scrittrice che essendo donna non poteva rivelare la sua identità. Ebbene sì purtroppo nel passato e fino a circa un secolo fa essere un’artista per una donna era quasi una vergogna. A parte le nobili e aristocratiche, le donne non avevano altro posto in società che in casa e come mogli.

Perché e come è stata creata questa leggenda su Shakespeare

Sicuramente l’identità dell’autore di queste opere magnifiche popolari, conosciute anche solo di nome dalla maggior parte delle persone è misteriosa. Al tempo di Shakespeare vi erano dei rivali autori molto conosciuti e autorevoli. Uno di questi era Christopher Marlowe, che apparteneva proprio ad un’accademia di scrittori riconosciuta dal re.

In molti pensano che Shakespeare fosse una donna e anche perché anche i ruoli femminili venivano recitati solo da uomini. Mostrarsi in scena in ruoli immorali e non riconosciuti dalla società dava alla donna attrice un attributo di quasi prostituta o donna di malaffare.

Essere libera di gestire il proprio corpo e cambiare identità era considerato al pari della leggenda delle streghe. Donne spaventose e pericolose che sono indomabili e non gestibili dalla società e dalla famiglia.

In molti pensano che Shakespeare fosse una donna e perché anche i ruoli femminili venivano recitati solo da uomini

Si pensa che ad ogni modo il nome Shakespeare fosse uno pseudonimo. Il prestanome “scuotiscena” fu usato per non rivelare la vera identità di questo grande autore per motivi tuttora sconosciuti. Il fatto che una donna avesse potuto scrivere delle opere così belle non sarebbe stato accettato. La società non era pronta a dare tutto questo credito ad una donna, in più artista.

È probabile che almeno alcune delle opere più conosciute, le più tragiche e romantiche fossero attribuite ad una donna. Si parla di una certa Emilia Lanier, giovane poetessa e musicista ebrea che si recò a Londra figlia di padre veneziano.

Un’altra ipotesi che sta per essere validata dalla “Shakespearean Autorship Trust” è che dietro il nome di Shakespeare ci fosse un italiano. Il suo nome era Giovanni Florio, John Florio e presto l’Inghilterra dovrà riconoscerlo.

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