In caso di lavoro in nero fatto in un condominio, è responsabile l’amministratore o i condomini?

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Talvolta può capitare che, di fronte alla necessità di eseguire dei lavori in condominio, l’amministratore deleghi una persona di sua conoscenza, che lavora in nero. Si tratta di un fenomeno abbastanza frequente. Sicchè, si ci chiede: “in caso di lavoro in nero fatto in un condominio, è responsabile l’amministratore o i condomini?”. In particolare, si ci riferisce alla responsabilità amministrative derivante da un eventuale controllo da parte delle autorità ispettive. Oppure, si pensi a quella penale e civile, che scaturirebbe da un infortunio che dovesse soccorrere in costanza dell’esecuzione del lavoro.

Ebbene, per rispondere al quesito, occorre precisare che, in generale, del lavoro in nero risponde il committente. Tale può essere il datore di lavoro ma anche, come in questo caso, il condominio, rappresentato dall’amministratore. Ne deriva che la responsabilità per il lavoro in nero ricade su amministratore e condomini, che risponderanno in solido.

Responsabilità solidale

Alla domanda che ci si è posti, ossia: “in caso di lavoro in nero fatto in un condominio, è responsabile l’amministratore o i condomini?”, si è risposto che sono responsabili entrambi, solidalmente. Inoltre, l’amministratore che ricorre a siffatte modalità di delega dei lavori condominiali, è soggetto a revoca per giusta causa. Ciò, a prescindere dal tipo di lavoro delegato, cioè, sia che si tratti di una semplice potatura delle piante, sia che riguardi un’attività complessa come la pitturazione esterna dello stabile.

ra l’atro, nel caso di delega dei lavori in nero, non è neppure possibile per l’amministratore giustificare le spese da mettere bilancio. Sicchè, i condomini potrebbero anche rifiutarsi di pagare le relative spese non giustificate, qualora non fossero consapevoli del fatto che il lavoro era svolto in maniera irregolare. Inoltre, per quanto riguarda la disciplina della sicurezza sui luoghi di lavoro, l’amministratore è spesso considerato il committente.

Le conseguenze

Da qui, la conseguenza che egli risponderà delle sanzioni amministrative, insieme ai condomini, solidalmente.

Allo stesso modo, in caso di infortunio, ne scaturirà una responsabilità civile e penale solidale, con la conseguenza che se il lavoratore si fa male durante il lavoro, potrà chiedere il risarcimento dei danni al condominio. Se, però, quest’ultimo non dovesse provvedere, il lavoratore  potrà agire anche nei confronti dei singoli condomini, che dovranno rispondere ciascuno in proporzione dei rispettivi millesimi.

Ma le conseguenze non finiscono qui, in quanto eseguita l’opera commissionatagli, il lavoratore matura anche il diritto alla retribuzione nei confronti del condominio. Inoltre, vi sono delle sanzioni per il solo fatto che lo stesso sia stato assunto senza comunicazione al Centro per l’Impiego e senza iscrizione all’INPS. Ne deriva la sanzione civile, al tasso del 30%, su base annua, calcolata sull’importo dei contributi evasi. Il tutto, con un massimo del 60% ed un minimo di 3.000 euro di sanzione, Quindi, anche per una sola giornata di lavoro in nero, il condominio può essere punito con la sanzione minima, pari come indicato, a 3.000 euro.

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