In Borsa uno su mille ce la fa, e ora vi sveliamo il segreto per arricchirsi

Borsa Italiana

In Borsa uno su mille ce la fa, e ora vi sveliamo il segreto per arricchirsi. Possibile?

Lo sapete che in Borsa uno su mille ce la fa? Anzi, forse anche di meno. Ma se si usano certi accorgimenti, si possono limitare i danni. E, con metodo, fare anche di meglio. Per cui, ora vi sveliamo il segreto per arricchirsi. O, quantomeno, per non perdere troppo. Che non è la stessa cosa, ovviamente, ma… continuate a leggere e capirete.

Tra la fine del secolo scorso e l’inizio di questo, la Borsa ha visto un periodo di boom inarrivabile. Ed anche mai più arrivato. Soprattutto per Borse periferiche e di poco conto come quella italiana. Che, giova ricordarlo, è solo lo 0,7% delle Borse mondiali, come capitalizzazione. A quell’epoca ci fu, e poi scoppiò, la famosa bolla delle dot.com. I titoli tecnologici raggiunsero quotazioni mai viste prima, e mai più dopo. Anche perché moltissimi scomparvero. E quelli che rimangono, come Tiscali, hanno perso il 99,99% del loro antico valore.

A quell’epoca, entrava in Borsa chiunque. E diventò popolare l’espressione “giocare in Borsa”. Perché per molti era proprio quello. Chi colse l’attimo, all’inizio, si fece realmente ricco. Ma spese tutto subito, almeno. Chi arrivò dopo, si fece solo molto male. Ci furono casi come Finmatica. Azienda che faceva software per banche. Una cosa già popolare nel 2000. Quando si quotò fece il +700% in un giorno. Solo perché faceva software. E solo perché Internet era diventato popolare grazie a siti come Yahoo.

In Borsa uno su mille ce la fa, e ora vi sveliamo il segreto per arricchirsi

Moltissimi vendettero letteralmente case, macchine e consumarono i risparmi per giocare in Borsa. E moltissimi si rovinarono. Perché sappiamo tutti com’è finita. La Borsa italiana raggiunse oltre i 50.000 punti all’epoca. Oggi, a 20 anni di distanza è l’unico caso, col Giappone, di chi è ancora sotto del 60% rispetto ad allora. Un vero insuccesso. Ma come difendersi da situazioni del genere? Ecco, sono proprio queste le situazioni che rendono uno più ricco. Ma non per speculare più degli altri. Per difendersi meglio degli altri. E quindi perdere, molto molto meno. E, in ultima istanza, essere sicuramente più ricco di chi è finito a gambe levate. In Borsa solo i più capaci, i più bravi ed i più fortunati ce la fanno. Gli altri, inevitabilmente, mollano. Sia che siano retailer sia che siano professionisti. Anzi, soprattutto questi ultimi.

Il segreto è…

Quindi, qual è il segreto per arricchirsi? La prudenza è il segreto. Il non voler strafare. Che si traduce nell’impostare sempre, qualunque cosa succeda, quello che in gergo si chiama stop loss. Cioè “ferma la perdita”. Vale a dire il livello in cui un trade (perché non è un investimento) risulta sbagliato. E qual è questo livello. Dipende da voi e dalla vostra strategia. Per alcuni è molto poco. Per altri parecchio di più. Ma dipende, davvero, solo da voi e dalla vostra strategia.

E, badate bene, lo stop loss deve muoversi con voi, se guadagnate. Se il vostro investimento guadagna il 3%, lo stop loss deve salire della stessa cifra. Fino a quando non guadagnerete la percentuale che avete impostato come perdita accettabile. Cioè lo stop loss stesso. A quel punto non potete più perdere. Magari non sarete più ricchi. Ma lo sarete certamente di più di chi pensava di avere ragione. E forse vi ha convinto a investire, e magari è stato miseramente bruciato ben prima di voi.

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