In arrivo il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, ecco cosa fare per farsi trovare pronti

Agenzia delle Entrate

Proiezionidiborsa, nel ricercare soluzioni utili, illustrerà, in pochi minuti di lettura, i passi da compiere per analizzare la propria posizione fiscale. In arrivo il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, ecco cosa fare per farsi trovare pronti. Insomma, è un’opportunità per non sprecare la possibilità di “sistemare gli ultimi 6 anni”. L’occasione di riflessione è fornita dalle dichiarazioni politiche delle ultime ore che indicherebbero, quale nuova via, la pace fiscale. In tale cornice rientrerebbe il famoso saldo e stralcio delle cartelle esattoriali maturate dal 2015.

Considerando il carico fiscale da smaltire e le effettive residue possibilità di recupero da parte della riscossione, sarà molto probabile l’adozione di questo provvedimento. Ma cosa fare, quindi, per essere pronti a fare una valutazione personale sull’adesione? Ancora meglio, quali sono le cose da sapere per avere le “carte in regola” per presentare la domanda?

Il saldo e stralcio come definito dall’Agenzia delle Entrate

Innanzitutto, è necessario chiarire cosa voglia dire saldo e stralcio, considerando l’abuso mediatico dell’espressione, che spesso induce in inganno. Di certo non significa cancellazione o annullamento del debito fiscale, prevedendo, la procedura stessa un pagamento. Come la definisce l’Agenzia delle Entrate, il saldo e stralcio è una riduzione delle somme dovute per i contribuenti in gravi difficoltà economiche.

La Legge 145/2018 ha introdotto la procedura in parola per quelle cartelle maturate dal 2000 al 2017. La misura era dedicata alle famiglie in difficoltà, parametrata in base all’ISEE. Da quanto descritto, possiamo ricavare le due cose da fare per farsi trovare pronti:

  1. estratto cartelle esattoriali;
  2. richiesta nuovo ISEE 2021.

In arrivo il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali: estratto delle cartelle

L’ottima adesione dei contribuenti alla versione del 2019, ci fa ritenere che si conservi l’impianto strutturale. Per questo, conservando la ratio della “difficoltà” e della selezione dei debiti, sarà necessario, come accennato, verificare il debito fiscale pregresso e la situazione ISEE.

Per quanto riguarda l’estratto delle cartelle esattoriali, l’obiettivo è verificare tutte quelle emesse dal 2015 e classificarle in base alla natura (tributo, contributo, multa) e all’importo. Ciò perché, nella prima versione, il saldo e stralcio prevedeva l’ammissione di solo alcuni tributi (IVA e contributi INPS). Però, in considerazione dell’emergenza sanitaria, ci potrebbe essere un ampliamento della base oggetto di sanatoria. Tanto con l’ingresso di nuovi tributi, quanto con l’ammissione di soggetti diversi dalle persone fisiche.

Ad ogni modo, per visionare se sono presenti carichi pregressi, sarà possibile accedere al servizio dell’Agenzia delle Entrate “Controlla la tua situazione”. Si accede con SPID o con CIE e si potranno visionare le cartelle dal 2000 in poi, eventuali rateizzazioni, ecc.

In arrivo il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, ecco cosa fare per farsi trovare pronti

Il secondo passaggio da fare riguarda il controllo dell’ISEE. Ciò per oggettivare lo stato di grave situazione economica. Nella versione precedente, il saldo e stralcio veniva concesso alle famiglie con ISEE fino a 20.000 euro. Non solo, a seconda della tipologia di reddito, coerentemente con la ratio istitutiva, veniva stabilita la somma da corrispondere a saldo.

Così concepito, lo stralcio andava dal 16 % al 35% dell’importo delle cartelle. Molto probabilmente verrà mantenuto tale principio. Quindi, per sapere quanto ci costerà la liberazione dai debiti pregressi, sarà necessario attivarsi per recuperare i documenti utili all’elaborazione della DSU ai fini ISEE.

Approfondimento

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