In arrivo i bonifici del tanto atteso contributo a fondo perduto

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Proprio ieri sulla nostra testata abbiamo sollevato il problema dei ritardi del contributo a fondo perduto. Ebbene nel giro di qualche ora, dai Palazzi che contano si sono dati una mossa e ora sono in arrivo i bonifici del tanto atteso contributo a fondo perduto. Dunque liberi professionisti e imprese nei prossimi giorni potranno dare uno sguardo al conto corrente per trovare quanto spetta.

Infatti i pagamenti sono stati disposti a favore degli operatori economici che hanno ricevuto già una prima trance. Infatti il Decreto Sostegni bis ha previsto i secondi pagamenti dei contributi a fondo perduto in via automatica.

Quanti bonifici stanno partendo in queste ore

L’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno divulgato il numero esatto di quanti sono beneficiari del nuovo contributo automatico. Stiamo parlando di 1,8 milioni di beneficiari per un totale di 5,2 miliardi di euro. Per scendere ancora più nello specifico 1.769.309 soggetti riceveranno bonifici per un totale di 5.044.446.349 euro mentre 37.850 soggetti credito di imposta per 165.883.225 euro.

Chi effettua il bonifico

Nei prossimi giorni, oramai è una certezza, ogni beneficiario troverà un bonifico con mittente l’Agenzia delle Entrate. L’Amministrazione finanziaria provvederà a far partire il bonifico direttamente allo stesso conto corrente indicato al momento della compilazione della domanda del primo Decreto Sostegni. Perciò il beneficiario deve solo attendere e non fare nulla.

Come funziona con il credito di imposta

Diversa invece la questione per chi ha optato per il credito di imposta. Il nuovo contributo automatico del Decreto Sostegni bis sarà utilizzabile in compensazione nel modello F24 indicando il codice tributo 6941.

In arrivo i bonifici del tanto atteso contributo a fondo perduto

Ora finalmente liberi professionisti e imprese tirano un sospiro di sollievo perché i tanti sospirati fondi sono in dirittura d’arrivo. Sicuramente non risolvono i problemi economici causati dalla pandemia del coronavirus ma almeno danno un po’ di respiro ai soggetti con partita Iva attiva al 26 maggio 2021.

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