In 20 anni i risparmi si sono dimezzati mettendo i soldi su questo strumento

gli italiani

Ormai i record sono mensili. In questo caso, purtroppo, in senso negativo. 1.672 miliardi di euro. A tanto ammonta la liquidità degli italiani ormai. Come detto, in crescita mese su mese. Le ragioni? Paura ed incertezza sulla situazione lavorativa ed economica. Su cui i media speculano ignobilmente, verrebbe da dire. E ci fermiamo qui. Questa è la triste verità. Gli italiani risparmiano e non spendono, né investono. Perché hanno paura. E la paura è una cosa pericolosa che si autoalimenta. Facilissima da far sorgere, difficilissima da mandar via. E dove lasciano i soldi gli italiani? Sul conto corrente, chiaramente. E quanto gli rende? Niente, anzi. In 20 anni i risparmi si sono dimezzati mettendo i soldi su questo strumento. Proprio così. E adesso vedremo come e perché.

Nel medio e lungo termine la scelta del conto corrente è inefficace. Qual è l’effetto che rende i risparmi infruttiferi, nel lungo termine? Ma l’inflazione, come abbiamo ricordato una miriade di volte su queste pagine. Recentemente anche in questo articolo. E perché? Perché l’inflazione diminuisce il potere d’acquisto di anno in anno. Esempio semplificato e veritiero. La media inflazionistica degli ultimi 20 anni è stata dell’1,7%. Se avessimo avuto 10.000 euro su un conto corrente, senza investirli per 20 anni, sapete quanto sarebbero diventati oggi quei 10.000 euro? 7.138 euro, circa il 30% in meno.

Aspettate. Non è finita. Ci vanno aggiunti i costi di gestione. Che oggi sono in media 146 euro all’anno (i conti sono di ABI, l’Associazione Bancaria Italiana). Ad una media di 100 euro l’anno negli ultimi 20 anni, leviamone quindi altri 2.000 dai primi 10.000 e siamo scesi a 5.426.

In 20 anni i risparmi si sono dimezzati mettendo i soldi su questo strumento

Ma noi siamo cattivelli. E vogliamo metterci sopra i costi anche del mancato investimento. Che per le azioni è stato mediamente di un +5,20%. Mentre per le obbligazioni è stato del +2% annuo. Il tutto al netto dell’inflazione, chiaramente. Insomma, a voler essere buonissimi, in 20 anni i risparmi si sono dimezzati mettendo i soldi su questo strumento. Oggi, purtroppo, il conto corrente non solo non rende più niente. Ma fa anche perdere, nel lungo termine.

E sapete qual è la cosa peggiore? Che lasciare il denaro su di uno strumento improduttivo, quale il conto corrente, ha anche un altro effetto. Vanifica il senso stesso del risparmio. Che sarebbe rinunciare a utilizzare oggi delle risorse per ritrovarle nel futuro, incrementate. Altro che incrementate, come abbiamo visto.

Ci sono soluzioni? Solo una. Investire i propri risparmi non indispensabili. Non farsi prendere dalla paura, e quindi dall’emotività. E pianificare, bene e per tempo, come investire per ottenere il massimo dai propri risparmi. Bilanciando gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo.

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