IMU e TARI: niente sanzioni per il ritardato pagamento?

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Il coronavirus ha ridisegnato il calendario fiscale quest’anno stabilendo nuovi termini per i pagamenti e nuove proroghe agli adempimenti. Per quanto riguarda le imposte di IMU e TARI: niente sanzioni per il ritardato pagamento. Questa è almeno l’ipotesi che dovrebbe passare al vaglio delle valutazioni tecniche al riguardo. Chi potrebbe essere sollevato dal pagamento di una sanzione pecuniaria e dal ravvedimento operoso? Come funzionerà il saldo delle imposte?

Come sciogliere i dubbi e le difficoltà dei contribuenti?

A sollevare la questione già diverse settimane fa, sono stati i sindaci dei vari comuni della penisola. Più che alla sospensione, si mira ad una moratoria. Questo significa che gli eventuali ritardi sui pagamenti non dovrebbero essere accompagnati da ulteriori balzelli o sanzioni. In tale maniera, si potrebbe concedere maggiore respiro a chi non può affrontare la spesa nell’immediato. Al contrario, non si impedirebbe ad altri contribuenti di adempiere al pagamento entro i termini previsti.

Possibile data di estensione della moratoria

IMU e TARI: niente sanzioni per il ritardato pagamento? La moratoria dovrebbe estendersi fino al prossimo 30 luglio ed i Comuni potrebbero decidere quali contribuenti dovranno pagare per primi  e quali successivamente. Secondo la consueta norma, la scadenza per il pagamento della nuova Imu sarebbe fissato al 16 di giugno. Con la proposta avanzata, ci potrebbe essere una moratoria che dilata i tempi per il saldo dell’imposta. La decisione dovrebbe spettare direttamente ai sindaci che adotteranno una linea di intervento tenendo conto delle varie necessità.

Il fondo da stanziare per comuni e province

Benché si sia giunti nel pieno della fase 2, restano ancora molte decisioni sospese e in via di definizione. Non vi sono ancora certezze circa l’estensione definitiva della moratoria e del suo termine. È certamente innegabile il peso dell’ammanco nella casse dei Comuni. In risposta a tale esigenza, si pensa allo stanziamento di un fondo dal valore di 3 miliardi ai comuni e 500 milioni alle province, ma ancora molti sono i nodi e i dubbi da sciogliere. L’ipotesi della moratoria sembra la più adeguata ad evitare blocchi assoluti dei pagamenti e, allo stesso tempo, garantire maggiore flessibilità al saldo previsto per i vari contribuenti.

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