Imprese allo stremo e imprenditori sul piede di guerra

imprese chiuse

Anche l’incremento stimato del PIL per l’anno in corso non ferma la rabbia della gente. Le imprese sono allo stremo e gli imprenditori sono sul piede di guerra.

L’epidemia legata al Covid 19 ha picchiato duro in Italia, soprattutto nelle piccole e medie imprese.

Come sempre i piccoli sono quelli che dovranno pagare il prezzo più salato.

I troppi giorni di lockdown sono stati veramente eccessivi, le aziende sono praticamente al collasso.

Provvedimenti incomprensibili e chiusure forzate e improvvise hanno ridotto il tessuto imprenditoriale in ginocchio.

Anche oggi dove si potrebbe vedere forse una luce in fondo al tunnel, gli imprenditori sono allo stremo, le proteste in tutta Italia sono un vero sintomo del malessere della categoria.

Imprese allo stremo e imprenditori sul piede di guerra. Violenza in piazza o solo disperazione?

In piazza è esplosa la disperazione di chi non ha più nulla da perdere, siamo ancora una volta di fronte ad un’azione del Governo non incisiva, tardiva e del tutto inadeguata.

I ristori e gli indennizzi vari non possono bastare, sono praticamente insufficienti a pagare i costi fissi di gestione.

Artigiani, piccoli commercianti, esercenti, ambulanti ma anche i piccoli professionisti che forniscono servizi non possono più permettersi ulteriori perdite.

Alla disperazione, anche tutto il comparto legato al mondo dello sport e delle palestre. Si stima che nel solo anno 2020 il settore ha perso oltre 200 mila addetti e oltre due miliardi di incassi.

La campagna dei vaccini, sulla quale si è riposto una eccessiva fiducia, è veramente a rilento, e per adesso non ha potuto dare i benefici che in molti si aspettavano.

PIL in forte aumento nel 2021?

Anche la stima dell’aumento del PIL italiano non sarà sufficiente e il FMI ha fatto una previsione al rialzo.

La previsione di aumento per l’anno 2021 è passata dal 3,4% al 4,2% e per l’anno 2022 dal 3,5% al 3,6%.

A fronte di una perdita netta di PIL per l’anno 2020 dell’8,8%, alla fine del biennio, tale perdita non sarà ancora rientrata completamente.

Le entrate fiscali dello Stato sono crollate e non si prevede entro breve tempo un suo miglioramento

Se il piano di vaccini non risolverà in maniera definitiva le problematiche legate alla pandemia del virus, le ripercussioni sull’economia nazionale ed europea saranno un problema che andrà altre l’anno 2022.

Ricordiamo che per l’anno 2023 si prevede di dover riapplicare le regole europee di bilancio, che sono state temporaneamente sospese.

Speriamo che a Bruxelles capiscano i problemi dei Paesi più indebitati d’Europa, altrimenti quello che verrà dopo la pandemia sarà sicuramente molto peggio.

Molto presto il Governo dovrà prendere dei provvedimenti in materia di finanza, fisco ed economia da far tremare.

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