Impeachment: Trump abbassa i toni sui dazi

Trump, fed

Donald Trump è in attesa della procedura di impeachment per una telefonata, per lo meno fuori luogo, al presidente dell’Ucraina.

Ebbene quel furbacchione di The Donald sta ora preoccupandosi di non immettere nel sistema economia/Borsa troppi elementi di negatività.

Guarda caso i toni aggressivi sui dazi USA – Cina si sono improvvisamente smorzati trasformandosi in un rilevante ottimismo per una positiva conclusione.

Sì, perché un conto è utilizzarli come grimaldello per calmierare ovvero aizzare orsi e tori di economia e Wall Street per poi lasciare campo libero all’euforia dei tori in campagna elettorale 2020.

Un conto invece è sommare a questa fastidiosa situazione personale quella che in simile contesto finirebbe per divenire anziché una battaglia pro-USA, come lui la definisce, un segnale della sua inefficienza.

Trump: niente bad deal e toni tra il morbido e l’orgoglioso

Trump seppur sotto probabile impeachment ha già comunque ben chiarito che non si arriverà a nessun bad deal, ovvero a un accordo incompleto.

Però proprio nella notte dalla Casa Bianca quasi a sorpresa sono arrivati messaggi più distensivi.

Cosa gradita un po’ a tutti dopo ben 15 mesi di dazi e contro-dazi in quella che è una vera e propria battaglia doganale.

La Cina sostengono dallo studio ovale sta nuovamente acquistando enormi quantità di  prodotti agricoli dagli Stati Uniti (inclusi manzo e maiale).

Apertura cine se che viene reputata un notevole passo avanti, e disponibilità che favorisce il raggiungimento di un accordo in tempi più brevi del previsto.

“Stiamo avendo conversazioni davvero positive”, ha confermato Trump ai giornalisti nel corso  della sua ultima conferenza stampa.

Il presidente ha poi comunque sfoggiato un moto di orgoglio e specificato:

“Sapete perché vogliono trovare un accordo? Perché stanno perdendo il lavoro, perché la loro supplychain sta andando all’inferno e perché le aziende stanno lasciando la Cina e si stanno spostando verso altri Paesi tra cui gli Stati Uniti.”

Nuovi meeting in arrivo

Forse dunque per l’agitazione da impeachment da Washington è filtrato un inusuale ottimismo viceversa più tiepida è stata la reazione cinese.

Anzi, da Pechino hanno invitato seccamente gli americani a  non interferire nelle questioni riguardanti Hong Kong e ad evitare di lanciare nuove minacce.

In ogni caso, ai primi di ottobre, i negoziatori cino-americani si siederanno nuovamente intorno al tavolo delle trattative.

E’ prevista addirittura la presenza del vicepremier cinese Liu He, Lighthizer e sull’altro fronte del Segretario al Tesoro Steven Mnuchin.

Insieme cercheranno di capire se la guerra dei dazi tra USA e Cina sarà pronta per una ricomposizione pacifica con la firma tanto atteso accordo.

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