Immobiliare USA 0-0. Nel frattempo Trump news: stretta alle green card e  striglia l’ IRAN.

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Disturbare proprio oggi la FED con dati rilevanti poteva risultare di cattivo gusto. Ecco servita una coppia di dati sul settore immobiliare USA che di fatto si annulla.

Vendita di case nuove (Mensile) (Ago) 3,5% 0,5% -1,6%
Vendite di nuove abitazioni (Ago) 629K 630K 608K

 

Probabilmente il delta rispetto al consensus del primo fattore è ben più significativo dell’1 k mancante nel secondo, fatto sta che ancora a poche ore dall’attesissimo esito del meeting il ciclo economico americano mostra segnali di forza ampiamente incoraggianti.

Sappiamo che il settore immobiliare USA gode di un costante quanto regolato flusso di immigrazione che va a completare il percorso demografico già comunque ben sostenuto da un tasso di natalità di molto superiore a quello europeo.

Anche in questo ambito non poteva però mancare di farsi sentire la voce tonante di Trump e delle sue decisioni tattico strategiche. L’ultima è che pare voglia ridurre drasticamente il numero delle green card annuali concesse agli stranieri.
Decisione assolutamente in linea con la sua View di chiusura ma allo stesso tempo foriera di dubbi sulla sua validità. Intendiamo dire che se il ciclo immobiliare ha goduto di questa stabile e duratura ripresa, che per un certo periodo dopo la crisi sub-prime pareva impossibile, è stato anche grazie ai flussi migratori in entrata che ovviamente necessitano di nuove abitazioni e quindi vanno strutturalmente ad incrementare la domanda interna.
Con la disoccupazione ai minimi da vent’anni risulta difficile comprendere questo indirizzo della Casa Bianca.

Strategia che potrebbe penalizzare proprio il settore immobiliare che rimane negli USA centrale nel ciclo virtuoso in corso.

Trump farebbe bene a non dimenticarselo.

Di solito come nello sport: squadra che vince non si tocca, anche in politica, quando tutto va bene, meno si improvvisa e meglio è.

Speriamo anche che improvvisato non sia anche il duro attacco che gli USA, sempre su indirizzo di Trump, hanno rivolto all’Iran in sede ONU, accusando in sostanza  i dirigenti iraniani di seminare caos , morte e distruzione. Oltre a non rispettare i vicini e la loro sovranità territoriale. Bordate che hanno suscitato la sdegnata reazione degli iraniani. Trump chiede l’isolamento del paese iraniano sul modello di quanto fatto con successo verso la Corea del Nord…

Ora bisognerà verificare se questo tipo di politica andrà a bersaglio anche con un paese profondamente diverso da Pyongyang.A Teheran sanno di poter contare su riserve di petrolio ancora decisive sul mercato del greggio. Carta da giocare di cui il dittatore coreano non disponeva. Anche in questo caso Trump ha toccato delicati equilibri sin qui basici per la scalata economica in corso.

Verificheremo a breve la sua ,lungimiranza strategica vincente ovvero il suo muoversi indistinto capace di trasformare un negozio di brillanti cristallerie in una riserva di cocci.

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