Il trend settimanale ed annuale confermano la forza dei titoli ciclici e value

petrolio

Nella settimana appena conclusasi, la performance per settori, sembra aver ripreso la direzione che era iniziata alcuni mesi fa. Infatti, il trend settimanale ed annuale confermano la forza dei titoli ciclici e value rispetto ai growth. Ma vediamo nel dettaglio per settori, l’andamento settimanale.

Energetici 5,98%, Materie Prime 3,86%, Finanziari 3,79%, Industriali 3,41%, Consumi ciclici 3,14%, Servizi di telecomunicazione 2,42%. Poi Tecnologici 2,31%, Healthcare 2,12%, Immobiliare 1,89%, Consumi difensivi 1,75%, Utilities 0,77%.

A livello mensile invece l’andamento è il seguente:

Energetici 8,16%, Tecnologici 5,14%, Servizi di telecomunicazione 3,92%, Immobiliare 3,81%, Consumi ciclici 3,7%, Healthcare 3,46%. Poi Finanziari -0,1%, Industriali -0,3%, Utilities -0,93%, Consumi difensivi -1,18%, Materie Prime -2,73%.

Negli ultimi 12 mesi invece la performance è la seguente:

Energetici 37,49%, Servizi di telecomunicazione 21,86%, Finanziari 20,94%, Immobiliare 18,33%, Industriali 16,13%, Materie Prime 15,01%, Tecnologici 10,58%, Healthcare 9,59%, Consumi ciclici 6,64%, Consumi difensivi 2,62%, Utilities 1,47%.

Il trend settimanale ed annuale confermano la forza dei titoli ciclici e value

Un settore in particolare sembra beneficiare dal continuo rafforzamento del petrolio e non dovrebbe mancare in un portafoglio d’investimenti.

Come abbiamo visto poc’anzi, gli energetici continuano a dominare la performance sia a livello annuale che mensile e settimanale. Questo è dovuto soprattutto ad un aumento del petrolio.

Il petrolio è infatti passato da 71,64  a 74,05 dollari segnando un progresso settimanale del 3,4%. Questo aumento può essere considerato in linea con il trend stagionale che tradizionalmente ha visto un incremento del petrolio durante la stagione estiva. Inoltre questo aumento potrebbe essere supportato da una crescita della domanda dovuta alla ripresa economica causata dalla riduzione delle misure di contenimento imposte dai governi.

L’ascesa del petrolio è stata anche favorita dai minimi toccati durante la crisi Covid a marzo 2020 che ha visto addirittura il future su questa materia prima andare in territorio negativo. Solo un anno fa il prezzo era attorno ai 38 dollari, quasi la metà delle quotazioni odierne.

Il rendimento del titolo di Stato decennale americano è passato dall’1,45% della chiusura della scorsa settimana all’1,54% della chiusura di questa settimana, mentre il cambio euro/dollaro è rimasto sostanzialmente invariato, tra la chiusura della scorsa settimana e la chiusura di ieri, sebbene con qualche oscillazione.

Conclusioni

A nostro avviso, in un tale quadro macroeconomico e finanziario i settori ciclici e value, in particolare gli energetici, rappresentano ad oggi un migliore rapporto rischio/ rendimento, rispetto ai settori growth. Questo è supportato anche dai trend settimanale ed annuale come illustrato prima. I settori growth potrebbero anche sovraperformare rispetto ai ciclici, ma in caso di aumento dei tassi d’interesse sarebbero i primi ad essere penalizzati a causa delle loro quotazioni relativamente più alte rispetto a value e ciclici.

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