Il termometro dell’inflazione

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L’inflazione in Cina continua a rallentare. I dati usciti questa notte mostrano un quadro impietoso con il dato annualizzato che cede terreno dal 1.6% della rilevazione precedente fino al 1.3% attuale per il dato anno su anno. E l’aumento dei rischi deflattivi in Cina apre le porte ad ulteriori stimoli da parte della PBOC con conseguenti effetti positivi sui mercati europei che questa mattina sono tutti in territorio positivo.



Infatti, assodate le prospettive di rialzo da parte della FED a Dicembre, la Banca Centrale Europea sta ingaggiando una accesa discussione su come portare ulteriori misure di stimolo all’economia del Vecchio Continente. E come anticipato in questa sede, la possibilità di un ulteriore taglio del tasso sui depositi sembra l’idea che sta raccogliendo maggiori consensi nel board della BCE che in questa fase storica può anche contare su una possibile e prolungata debolezza dell’euro causata dall’allargarsi della divergenza di assetto monetario tra l’istituto di Francoforte e la Federal Reserve.

Non mancano tuttavia le tensioni interne all’Unione Europea con le crescenti difficoltà, soprattutto a livello politico: se non bastavano le rinnovate tensioni con l’esecutivo di Atene e le crescenti spinte populiste e nazionaliste, ora anche il Portogallo di Coelho si ritrova in una situazione di particolare difficoltà a formare un governo stabile.

 

Market Movers

All-day Eurozona Riunione Ecofin

2:30 Cina Inflazione a/a cons. 1.5% prec. 1.6%

21:05 Nuova Zelanda Discorso Wheeler (RBNZ)

22:35 Stati Uniti Scorte di petrolio API cons. prec. 2.800m

 

EURUSD

La moneta unica torna a perdere terreno e a proiettarsi verso i minimi relativi a 1.07 sulla scia delle tensioni politiche in Europa e anche per effetto del recupero dei mercati azionari del Vecchio Continente che aprono in territorio positivo per effetto delle prospettive di maggiori stimoli da parte della PBOC in Cina. Il rapporto tra moneta unica e biglietto verde si attesta in area 1.0740 e si proietta al ribasso a ritestare i livelli mimini dalla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro USA della scorsa settimana.

 

GBPUSD

La sterlina inglese mantiene il livello di 1.51, nonostante l’apertura di giornata di contrattazioni sia segnata da un leggero deterioramento delle quotazioni del cable che scambia in area 1.5090. Pesa sul rapporto tra sterlina e biglietto verde il recupero del mercato azionario e le preoccupazioni sulla tenuta dell’economia di Londra dopo l’ultimo inflation report. Tuttavia torna alla ribalta l’opportunità di un rialzo dei tassi anche da parte di Londra già nel primo trimestre 2016, situazione che sta mantenendo le quotazioni del cable lontane da ulteriori crolli, almeno nel breve termine.

 

USDJPY

Lo yen continua a viaggiare sopra quota 123.00 anche nella prima parte della giornata di oggi dopo una performance in aumento del mercato azionario nipponico. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo guadagna questa notte lo 0.15% e, insieme a Shanghai, rimane l’unica piazza positiva in Asia. Ovviamente l’effetto non tarda a riversarsi sulla divisa nipponica che perde terreno e si attesta in apertura dei mercati europei in area 123.20 con un rapido recupero nelle prime battute che potrebbe estendersi verso 123.00 in caso di storno soprattutto dalla forza del biglietto verde che sta contraddistinguendo queste ultime sessioni.

 

Emanuele Rigo

Ava Trade

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