Il sodalizio Trump Conte funziona, per ora, poi si vedrà

ProiezionidiBorsa

L’anomala forza della nostra borsa ieri e pure stamattina rispetto agli altri indici europei , DAX molto cedevole in testa, merita una spiegazione.

Ieri il nostro listino partito già discretamente ha mostrato i muscoli chiaramente dopo l’ingresso sul mercato degli operatori americani. Gli acquisti si sono consolidati sia sull’azionario che sul BTP riducendo significativamente anche lo spread.

Il sospetto era che dietro potesse esserci lo zampino di Trump nel rispetto degli accordi presi col nostro Presidente del Consiglio Conte.

Già nel pomeriggio di ieri se ne è avuta la conferma: Morgan Stanley , banca amica del presidente USA, ha  dato l’input alla propria clientela di consolidare almeno parte dei guadagni sul mercato americano per spostarsi su quello europeo.

In particolare il reportdiMorgan Stanleypur confermando come“l’Italia resti il rischio principale che grava sui mercati finanziari del vecchio continente”  afferma anche che: “alle valutazioni attuali tale rischio sia ormai ampiamente scontato.”

Insomma secondo la grande banca americana a questi livelli le quotazioni diazioni e bond italiani sono appetibili ed anche  lo  spread Btp-Bund potrebbe riprendere a scendere dopo essersi avvicinato pericolosamente al livello di guardia del 3%.

E’ pensabile che questo intervento concordato da Conte con Trump sia una valida modalità per calmierare le acque nel mentre il Governo prepara la manovra autunnale. Il nostro premier ,elemento di equilibrio tra due Vice Presidenti del Consiglio piuttosto vivaci, confida evidentemente di riuscire, in questa fase preparatoria,  a mantenere sotto controllo la speculazione avversa all’Italia grazie a un progetto solido che, ben illustrato, possa reggere gli attacchi della critica e gli aggiustamenti delle agenzie di rating. Moody’s in testa che ci aspetta al varco.

Difficile dire ora se questa manovra di controllo e tenuta andrà a buon fine. Molti elementi ci portano a pensare che la grande volatilità e il sell-off attesi per ottobre siano in qualche modo inevitabili per una serie di fattori diffusi a cui ben difficilmente il mercato italiano potrà porsi in contro trend, anzi come anello debole tornerà ad essere il mercato più esposto. Vediamo in sintesi le criticità in arrivo:

  • Le prese di beneficio indicate da Morgan Stanley presto verranno riprese da altri grandi operatori e questo tenderà ad invertire il trend , almeno di breve , sui mercati USA nei quali una correzione significativa manca ormai da un lasso di tempo record storico assoluto.
  • Lo stato di buona salute dell’economia USA convincerà la FED a fine settembre ad alzare i tassi e questo a prescindere dal contesto macro generale non piacerà ai mercati specialmente azionari
  • Moody’s ha sì rinviato il giudizio sull’Italia ma comunque uscirà molto probabilmente prima che il governo abbia trovato un pieno accordo sui punti da realizzare e soprattutto sulle modalità con cui finanziarli e su queste incertezze potrebbe piovere un giudizio negativo
  • Diversi punti creano distanza tra Lega e 5 stelle pertanto la volontà di Conte di arrivare a un disegno compatto , ben studiato e inattaccabile seppur in aggressione convinta dei parametri UE rischia di venire in qualche modo limitato da mediazioni , tagli ed aggiustamenti che in qualche misura potranno rendere più vulnerabile ed attaccabile un piano di rilancio che pure abbia valori e contenga idee valide.

 

Insomma  meglio approfittare del momento fi n che dura piuttosto che illudersi che si iniziato un trend di lungo periodo.

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