Il sistema degli orbitali planetari di Gann

orbitali

In diversi articoli abbiamo già trattato il tema del sistema planetario di Gann.

Oggi lo precisiamo secondo uno dei metodi più tradizionali, per definirlo e calcolare i valori numerici.

In effetti, la posizione astrale dei corsi planetari, indicata dalle effemeridi, veniva usata da Gann in modi diversi.

Uno di questi consisteva nel considerare la tradizionale posizione dei corpi celesti nel loro reciproco rapporto, tale da generare i cosiddetti aspetti, come quelli di trigono, quadratura e via dicendo.

Ma un altro modo era quello di considerare le quotazioni di un asset trasformate in gradi dello zodiaco o viceversa.

Il sistema degli orbitali planetari di Gann

Quando Gann trasformava la posizione dei corpi celesti in quotazioni, non indicava un unico prezzo, ma una pluralità di prezzi.

In tal modo, ogni corpo astrale assumeva valori diversi che, nel loro complesso, formavano una sorta di orbitali.

Le quotazioni di un asset potevano quindi trovarsi su uno degli orbitali, descritti da Gann, oppure no. E quando raggiungevano uno degli orbitali, il prezzo toccava un riferimento fondamentale.

Se il prezzo sta quindi sotto l’orbitale e lo supera, allora ha rotto una resistenza. Viceversa rompe un supporto nel caso stia al di sopra e poi lo superi al ribasso.

Parimenti abbiamo inversione se, dopo aver raggiunto un orbitale, senza rottura, il prezzo inverte il trend.

Calcolo degli orbitali

Esistono almeno tre metodi per calcolare gli orbitali planetari.

Primo metodo.

Nel caso di una posizione ricompresa entro un massimo di 360, si trasforma direttamente in prezzo.

Quindi se, ad esempio, la posizione è 58 gradi, un primo orbitale si trasforma in 58.

Secondo metodo.

Per gli altri orbitali, superiori alla posizione astrale, si moltiplica 360 per un infinito numero di coefficienti, e ogni volta si somma il risultato alla posizione astrale iniziale.

Nell’esempio, avremo: 360X1, 360X2, 360X3, ecc., ed ogni volta aggiungiamo 58.

Avremo quindi 360X1+58=418, 360X2+58=778, 360X3+58=1138. Ecc.

Un terzo metodo è quello opposto, ossia di dividere la posizione astrale per n coefficienti.

Partendo sempre da 58, avremo: 58/1=58, 58/2=29, 58/3=19,33. Etc.

In tal modo avremo livelli di prezzo, che le quotazioni possono raggiungere in ogni fascia di prezzo.

Le armoniche

Da ognuno dei prezzi indicati secondo i precedenti esempi, possiamo individuare anche le cosiddette armoniche.

Ad esempio possiamo aggiungere e sottrarre determinati valori, come 90 gradi. Se ad esempio abbiamo due orbitali, esempio 58 e 29, ossia 58/2, aggiungendo 90 avremo 148 e 119.

Gli orbitali per valori inferiori ad 1

Può capitare che gli orbitali assumano valori, da cui la sottrazione di una armonica condurrebbe a valori inferiori ad 1.

In questo caso, per applicare una armonica, ad esempio di 90 gradi in sottrazione ad un orbitale, si proceda come segue.

Se si tratta di applicare 90 gradi in sottrazione ad un orbitale, che porti ad un risultato comunque superiore ad 1, si applica una sottrazione di 90 gradi.

Se si tratta di sottrarre una armonica, ad esempio di 90 gradi, da un orbitale che vale meno di 1, si fa la differenza di prezzo tra due orbitali consecutivi che valgono meno di 1, quindi tale risultato si divide per 360, si moltiplica per 90 e tale valore si sottrare all’orbitale superiore.

Nel caso di una sottrazione di un valore di 90 da un valore superiore ad 1, ma da cui la sottrazione di 90 porti a un valore inferiore a 90, si sottrae intanto il valore che porta ad 1.

Quindi si calcola la differenza tra 1 e l’orbitale che vale meno di 1, si divide tale valore per 360, si moltiplica tale risultato per il numero di gradi restanti, e si sottrae ad 1.

Esempio

Partiamo sempre da 58 ed applichiamo una armonica di 30.

Avremo 58 + 30 e 58 -30, da cui otteniamo 88 e 28.

Una volta raggiunto 28, vogliamo ottenere un altro valore, sottraendo nuovamente 30, ma finiremmo sotto zero.

Dobbiamo quindi considerare il primo valore inferiore ad 1.

Ovviamente 1 si ottiene dividendo 58 per 58.

Quindi il primo orbitale con valore inferiore a 1 si ottiene dividendo 58 per 59, da cui otteniamo 0,983.

Sottraiamo quindi 27 gradi da 28 e otteniamo 1.

Restano ancora 3 gradi, per arrivare a 30.

Quindi calcoliamo come segue: 1-0,983, da cui 0,0169.

Quindi: 0,0169/360 porta a 0,0000471.

Questo risultato, moltiplicato per 3, porta a 0,0001413, che sottraiamo ad 1 ed otteniamo, quindi, 0,9998.

Ovviamente non è obbligatorio applicare le armoniche.

Possiamo anche solo considerare i valori degli orbitali, senza armoniche.

Possiamo considerare le armoniche, ad esempio, per valori abbastanza grandi.

Comunque, una volta applicati orbitali interi ed eventuali armoniche, se risultano valori troppo ravvicinati tra di loro, possiamo lasciarli, ma cambiare scala.

Moltiplicando, ad esempio, per 2,3,4 e via dicendo, i valori che abbiamo calcolato.

Se invece i valori sono troppo distanziati, possiamo dividere per gli stessi coefficienti.

Esempio di calcolo di orbitali

Ad esempio partiamo da 20 gradi in Ariete, quindi 20 gradi totali.

Possiamo avere, per la stessa seduta, i seguenti valori:

20

360X1+20 380

360X2+20 740

360X3+20 1100 Etc. per valori superiori a 20.

Per valori massimo di 20 o inferiori a 20:

20/1 2…3….etc……..da cui: 20, 10, 6,66……

Per valori inferiori ad 1 0 1:

20/20 1

20/21 0,952

20/22 0,909.

A proposito di sistema degli orbitali planetari di Gann, dobbiamo infine osservare che è più complicato spiegarlo, che applicarlo.

Alcuni programmi di analisi tecnica ne consentono una applicazione con pochi step, senza necessità di calcoli da parte nostra. Ma non tutti i software hanno questa funzione.

Ma con un po’ di pratica, è piuttosto agevole l’applicazione anche senza computer.

Del resto, ai tempi di Gann al computer ancora non si faceva ricorso.

Ovviamente sul medesimo time frame possiamo applicare orbitali relativi anche a più pianeti e a più armoniche. E, per ogni pianeta, sia orbitali basati sul sistema eliocentrico, che geocentrico. Ma il rischio è che ne deriverebbe un grafico con troppi riferimenti. E’ quindi consigliabile considerare solo gli orbitali prossimi alle quotazioni, per cogliere eventuali convergenze di corsi diversi sugli stessi prezzi.

Sempre a proposito del sistema degli orbitali planetari di Gann, in successivi articoli esamineremo l’applicazione di questo metodo, ma già abbiamo fornito alcuni esempi in precedenti analisi.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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