Il silenzio spettrale di Giorgio Armani sulle passerelle di Milano per la «tragedia in Ucraina»

Giorgio Armani

L’edizione invernale della Milano Fashion Week era iniziata con i migliori auspici, nonostante i venti di guerra. Nei primi giorni c’è stata un’importante presenza fisica di persone che hanno assistito alle sfilate. Un appuntamento in presenza che sembrava celebrare e inaugurare un nuovo inizio. Di serenità e voglia di distrarsi. O più semplicemente di normalità.

La guerra

Poi il rombo delle bombe che dall’Ucraina ha scosso il Mondo intero e l’Europa in particolare. Così la decisione di Giorgio Armani di far sfilare le sue modelle senza il sottofondo musicale. In segno di solidarietà ma soprattutto ci verrebbe da dire in segno di lutto. Perché le vittime, siano esse russe che ucraine, non hanno colori, sono persone che non ci sono più. Sono vittime spesso giovani e suscitano un magone nell’animo di tutti.

Il silenzio spettrale di Giorgio Armani sulle passerelle di Milano per la «tragedia in Ucraina»

All’inizio della sfilata, apprendiamo da agenzie, si è udita una voce fuori campo: «la mia decisione di non usare la musica nello show è stata presa in segno di rispetto per le persone coinvolte nella tragedia in corso in Ucraina». Aggiungerà dopo lo stilista italiano, «qualche ora prima dello show ho pensato a cosa potevo fare io per ciò che succede […] non è l’invio di soldi o vestiti, ma potevo segnalare il mio battito del cuore per questi bambini […] non vogliamo festeggiare perché c’è qualcosa intorno che ci disturba molto». Solo abiti dunque. L’essenziale senza alcun contorno di letizia. Tra gli ospiti del celebre designer, la senatrice Liliana Segre.

Le altre iniziative

Non sappiamo se e quanto possano incidere, ma in ogni dove ci sono stati segni di solidarietà per una guerra che non piace a nessuno. Così durante il Carnevale di Venezia ieri sera in piazza San Marco è stata immortalata una maschera contro la guerra. Nei giorni scorsi diverse capitali europee hanno illuminato i monumenti simbolo con i colori della bandiera Ucraina. Ci sono state manifestazioni di diniego e disapprovazione del conflitto in alcune città. Non sappiamo da che parte sia la ragione, ammesso che ce ne sia una, quel che guardiamo e che spiace è l’attacco e la difesa. La fuga e la paura. I titoli allarmanti e la crisi economica all’orizzonte. E il silenzio spettrale di Giorgio Armani sulle passerelle di Milano per la «tragedia in Ucraina» ha fatto rumore in tutto il Mondo. Anche la moda, che potrebbe far pensare all’effimero, piange.

Consigliati per te