Il segreto del conto corrente gratuito: perché non viene pubblicizzato e come fare ad averlo

Banche Italiane

Pochi lo conoscono, molti meno ne parlano, nessuno lo pubblicizza, specialmente in banca. Stiamo parlando del conto corrente base, ovvero un conto corrente gratis, o quasi. In un solo canone annuale, quasi gratuito, comprende tutta una serie di operazioni di prelievo, versamento e trasferimento di denaro.

Di seguito ti riveliamo il segreto del conto corrente gratuito: perché non viene pubblicizzato e come fare ad averlo.

Avere un conto corrente è quasi un obbligo, senza non si fa nulla

Dal 1° luglio, se non cambiano le norme, scatterà il divieto di utilizzare contante oltre 1999 euro per transazioni monetarie. Da 2000 euro in su ogni pagamento dovrà essere tracciato, cioè fatto utilizzando strumenti di pagamento che possano lasciare traccia del movimento dei soldi. Questi strumenti sono bancomat, carta di credito, bonifico, assegno. Tutti strumenti che per funzionare richiedono una condizione: devono essere appoggiati ad un conto corrente.

In Italia senza conto corrente oramai non si fa più nulla. Le banche lo sanno e sui conti correnti ci caricano costi, commissioni, spese, che rappresentano un vero salasso per chi li utilizza. Mediamente avere un conto su una banca tradizionale costa oltre 100 euro l’anno. A cui vanno aggiunte le varie spese per operazioni non comprese nel canone annuo.

E chi non si può permettere di spendere queste cifre come fa ad avere un conto corrente?

Il segreto del conto corrente gratuito: perché non viene pubblicizzato e come fare ad averlo

La limitazione all’utilizzo dei contanti e alla tracciabilità dei movimenti di denaro è una strada che in Italia i Governi hanno introdotto da anni. Attualmente c’è un limite ma che è a 3mila euro. Il problema è che ci sono ampi strati della popolazione che non usano bancomat, carta di credito, assegni e che non hanno il conto, perché non se lo possono permettere.  Così a giugno del 2018 è entrato in vigore un Decreto Ministeriale. Questo obbliga le banche ad offrire un conto corrente base a risparmiatori con basso reddito o in possesso di alcune caratteristiche anagrafiche.

Il conto corrente base prevede che all’interno di un canone annuo contenuto, in alcuni caso a costo zero, siano previste gratuitamente alcune operazioni.  Come il prelievo illimitato dagli sportelli bancomat dello stesso gruppo bancario o un certo numero di prelievi da sportelli bancomat di altre banche. Prevede un determinato numero di prelievi e versamenti fatti allo sportello bancario, addebito della pensione, un certo numero di bonifici in uscita. E’ compresa anche una carta di debito gratuita, l’invio di 4 estratti conto e altre operazioni.

Chi ne ha diritto e perché non viene pubblicizzato

Tutti possono richiedere l’apertura di un conto corrente base, specialmente chi ha difficoltà ad avere un conto corrente tradizionale. Stiamo parlando di cittadini senza fissa dimora e stranieri richiedenti asilo. A chi ha un Isee inferiore a 11.600 euro e ai pensionati con un assegno annuo inferiore a 18mila euro lordi, viene offerto senza il pagamento dell’imposta di bollo.

E’ evidente che un conto corrente base va contro gli interessi di una banca che sulle commissioni bancarie ci costruisce buona parte del suo profitto. Quindi difficilmente in banca vi troverete un impiegato che vi proponga questo tipo di prodotto. Lo dovrete chiedere voi. Più inspiegabile è il silenzio di un governo che approva un decreto per facilitare i cittadini e poi non fa neanche una comunicazione per informarli.

Adesso che le norme sul contante diventano più stringenti può essere l’occasione per fare un po’ di pubblicità al conto corrente base. Ne è stata fatta tanta per consigliarci di stare a un metro di distanza, per evitare il contagio, neanche fossimo bambini di 2 anni. Si può fare un po’ di pubblicità per promuovere un prodotto utile, per altro creato per decreto. E pazienza se si pesteranno i piedi alle banche.

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