Il rischio di perdere i soldi sul conto corrente

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Chiunque abbia dei soldi sul conto corrente corre, in taluni casi, il rischio di perderli. I risparmi, per molte persone, sono il risultato di grandi sacrifici operati per l’accumulo degli stessi. Nessuno vorrebbe che il denaro messo da parte svanisse all’improvviso. Qual è il rischio di perdere i soldi sul conto corrente? Ci sono delle occasioni in cui sarebbe lecito operare opportuni controlli sui propri risparmi? La gestione del proprio patrimonio rappresenta una priorità per ciascun risparmiatore, pertanto è bene conoscere le migliori modalità per salvaguardarlo.

Qual è il pericolo che si cela nei conti correnti?

Ci sono diversi fattori che possono concorrere al rischio di perdere i soldi sul conto corrente. La questione diventa ancora più calda se si pensa che gli italiani, come ben noto, sono un popolo di grandi risparmiatori. Questo significa che tanti sono coloro che “parcheggiano” ingenti somme di denaro sul proprio conto corrente. Tuttavia, questo immaginario parcheggio ha un costo ed espone anche a rischi che è bene conoscere per garantire una maggiore cura del proprio patrimonio.

Le principali cause che potrebbero esporre al rischio

I principali rischi di perdere i soldi sul conto corrente e le modalità attraverso le quali si potrebbe arginare la soluzione sono i seguenti:

  • Prelievi forzosi sui conti correnti: in questi giorni di profonda crisi economica in risposta al Covid-19, non è da escludere una possibile Virus tax per risistemare i conti dello Stato. Questa scelta potrebbe essere il risultato di una risposta all’aumento del debito pubblico che riguarda ciascun cittadino. Nulla è certo, ma nulla c’è da escludere. Sappiamo perfettamente quanto stia costando al paese questo intervento sulla salute e sull’economia. Il prelievo forzoso potrebbe rappresentare un rischio di perdere i soldi sul conto corrente.
  • Fallimento dello Stato e ristrutturazione del debito pubblico: se uno stato fallisce, solo una parte del debito viene restituita ai suoi creditori. In questo caso, i principali creditori e investitori dello stato sono tutti coloro che investono direttamente in esso, tramite l’acquisto di Btp, Bot e altro. Ci sono anche coloro che investono in maniera indiretta e sono tutti quei soggetti che investono in gestioni patrimoniali, fondi e simili. Chiunque sia impegnato in investimenti del genere, farebbe bene a diversificare sempre le proprie scelte. Ad ogni modo, il rischio di default di uno stato è davvero assai remoto e, come ricorda la storia, lo stato italiano non ha mai dichiarato il fallimento.
  • Bail-in: letteralmente significa “cauzione interna”. Il fenomeno del bail-in è strettamente connesso al capitale che ognuno possiede sul proprio conto corrente. Nel caso del fallimento di una banca, quest’ultima assicura al risparmiatore una somma non superiore ai 100 mila euro. Oggi più che mai, la situazione economica impone un’attenta riflessione sullo stato di salute delle banche. Chiunque possieda un patrimonio superiore ai 100 mila euro, farebbe meglio a distribuire i propri depositi. Quest’azione è preferibile se non si vuole correre il rischio di perdere soldi sul conto corrente.

Naturalmente questi rischi hanno una possibilità assai remota che si verifichino, ma è sempre utile che ciascuno ne abbia conoscenza. Le banche italiane al momento possono vantare una buona solidità. Allo stesso tempo, numerosi sono gli aiuti economici che l’Italia sta ricevendo. Almeno per il momento, i risparmiatori potrebbero, a ragione, sentirsi tutelati.

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