Il report sull’occupazione americana come tende a influenzare il futuro dei mercati?

lavoro

L’inflazione e la ripresa restano i maggiori market mover del momento. Ovviamente fatto salvo il Covid e le sue varianti con annessa ripresa dei contagi. Ma escludendo questo e volendosi concentrare sui dati macro in senso stretto, l’attenzione degli operatori resta focalizzata verso i dati statunitensi sul lavoro. Dati che potrebbero avere forti impatti. Ma nello specifico, il report sull’occupazione americana come tende a influenzare il  futuro dei mercati? Come sappiamo gli USA sono la prima potenza economica al mondo, nonostante Pechino continui a rincorrere Washington.

Al momento si è avuto un primo assaggio con i dati riguardanti l’indice ADP di giugno sull’occupazione (variazione dell’occupazione non agricola nel settore privato) e le domande dei sussidi di disoccupazione.

Il report sull’occupazione americana come tende a influenzare il futuro dei mercati?

Nel primo caso l’ADP ha registrato un risultato di 692.000 unità, meno rispetto a quanto visto a maggio, con 886.000. Il paradosso è il fatto che, con la riapertura progressiva del post-pandemia, la ricerca di lavoro da parte delle aziende resta forte. A mancare è il personale qualificato. Segno, questo, che la ripresa è presente, seppur con tutte le già citate incognite del caso.

Per quanto riguarda le domande settimanali dei sussidi di disoccupazione si conferma il livello minimo di 364.000 unità, in calo rispetto alla settimana precedente dove se ne erano registrate 415mila. Ma il report sull’occupazione americana come tende a influenzare il  futuro dei mercati? Innegabile che un mondo del lavoro caratterizzato da una forte richiesta potrebbe evidenziare una ripresa forte e quindi diminuire le paure circa una difficoltà a gestire un rialzo dell’inflazione.

Il che spiega l’andamento in positivo di Wall Street che ieri ha visto il suo indice maggiore, l’S&P 500 chiudere a livelli record per la 35esima volta in questo 2021. Anche Nasdaq e Dow Jones hanno chiuso le contrattazioni entrambi con il segno più.

L’attesa, quindi, resta per i risultati di giugno sia per la variazione degli occupati che per il tasso di disoccupazione. Secondo quando previsto dagli analisti di Goldman Sachs è possibile prevedere una crescita dei nuovi posti. Tradotto in numeri si parla di 750.000 unità. Parallelamente da Goldman prevedono un calo del tasso di disoccupazione al 5,6%.

Consigliati per te