Il QE servirà davvero? di Gianluca Braguzzi

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Oggi sono usciti dati macro in rallentamento sia in Germania (forte calo degli ordinativi alle fabbriche : -0.9% da +1.5% atteso ) che in Europa vendite al dettaglio in linea con le attese ma dal +3% annuo al -0.2% mensile. Le borse paiono non risentirne più di tanto. D’altronde come mi diceva un amico stamani non vi sono motivi di dubitare che il QE all’europea produca sugli indici europei gli stessi “magici” effetti che il QE USA ha avuto sull’S&P500 e gli altri indici americani.
Ovvero nuovi e prolungati record.
 In realtà a voler analizzare la questione nel dettaglio vi sono almeno due elementi di dubbio che riassumiamo, senza per questo voler negare la forza del trend rialzista in atto:
1 La piena sovranità USA politica e monetaria ha consentito di definire manovre e correttivi validi in modo esteso per tutti gli Stati Uniti, in Europa i paesi vivono situazioni molto diverse, su temi fondamentali viaggiano con politiche differenti e la perdita della sovranità monetaria rischia di essere
una zavorra che per paesi deboli come Grecia e Portogallo ma anche Italia e Spagna potrebbe portare alla permanenza e all’aggravamento di una fase critica del ciclo economico a cominciare dalla disoccupazione.
E senza la significativa ripresa occupazionale registratasi appunto negli USA, oltre alla disarmonia sociale rimane utopico pensare che la crisi sia risolta.
2 Le borse europee bene o male hanno già partecipato dai minimi post crisi al rally delle borse USA, quindi se è pur vero che l’effetto bolla sgancia sempre più le quotazioni dall’economia reale, prima o poi qualcuno potrebbe tornare a “buttarci un occhio…”
Il Dott. Gianluca Braguzzi è un Gestore di fondi comuni di investimento

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