Il Puls un piatto semplice e pratico di 2000 anni fa

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Il Puls un piatto semplice e pratico di 2000 anni fa. Abbiamo fretta e non sappiamo cosa fare? Ne abbiamo abbastanza della pasta al pomodoro o del riso in brodo? Facciamoci aiutare da chi, 2000 anni fa, aveva i nostri stessi problemi.

La cucina di una volta

Le mense militari da campo non hanno mai brillato per ricercatezza. Bisognava fare in fretta e gli ingredienti erano limitati. Ma come si dice: “la difficoltà aguzza l’ingegno”. Tale era la predisposizione negli accampamenti romani quando bisognava preparare il rancio per la truppa.

Gli alimenti a disposizione erano pochi e spesso dipendevano dai luoghi in cui ci si trovava. Gli antichi cereali la facevano da padrone. In genere erano la base per diverse minestre. Il grano antico, il miglio e il farro non mancavano quasi mai da queste preparazioni. La farina,a volte, non si aveva la possibilità di impastarla e metterla al forno per farne schiacciate. Bisognava preparare qualcosa che non richiedesse diversi passaggi.

Il Puls, il non plus ultra della semplicità

Se dovessimo dire a cosa assomiglia oggi il Puls, si potrebbe accostare ad un porridge salato od alla polenta. In effetti, la sua preparazione prevede di mescolare farina e acqua e lasciare cuocere sul fuoco. Quando tutta l’acqua era assorbita dalla farina di grano, di farro o di miglio, si aggiungevano gli ingredienti che si voleva, secondo gusto e disponibilità.

Era un piatto che dagli accampamenti romani, poco per volta, si diffuse in tutta Roma. Questo per la sua semplicità di esecuzione e, giacché si potevano utilizzare gli alimenti semplicemente disponibili sul posto, senza doverne cercare di particolari.

Il Puls un piatto semplice e pratico di 2000 anni fa. Un’idea per la nostra cucina

Il Puls, da cui viene il nome “poltiglia”, potrebbe essere un’idea per la nostra cucina. Al tempo dei Romani non era ancora entrato il pomodoro, che regna un po’ sulle nostre tavole. Ritornare a quei piatti, che utilizzano esclusivamente prodotti della nostra terra, potrebbe essere un invito a riscoprire un’alimentazione originaria e forse anche più salutare.

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