Il prossimo sacrificio da fare costa 6 miliardi

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Il coronavirus è stato capace di cambiare le abitudini degli italiani ma anche il detto: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Chi avrebbe mai azzardato all’idea di restare a casa ognuno per conto suo nel periodo di Pasqua e Pasquetta. Ma per il 2020 sarà così. Il prossimo sacrificio da fare costa 6 miliardi al sistema turistico. Non potersi spostare liberamente e andare dove si vuole ha dei riflessi catastrofici sul settore delle vacanze o gite fuori porta. In questo periodo circa 20 milioni di italiani sono abituati ad evadere verso parenti, amici. Tutto ciò non sarà possibile per le misure di prevenzione contro la diffusione della pandemia prorogate fino al 13 aprile.

Il crac delle vacanze

La Coldiretti ha calcolato che il settore turistico e tutto l’indotto dopo il mese di marzo con la saracinesca abbassata, ora avrà l’ulteriore colpo di grazia. Per alberghi, ristoranti, agriturismi, parchi e aree naturali protette il periodo di Pasqua segna uno dei più floridi in vista dell’estate.

Il settore degli agriturismi

Con le belle giornate c’è la propensione a restare all’aria aperta. Le condizioni ideali erano presso uno dei 23mila agriturismi presenti in Italia che con Pasqua offrono il miglior spettacolo delle campagne italiane. Purtroppo tutto ciò non sarà possibile in questo anno bisestile funesto.

Restare a casa

Pic nic all’aperto, pranzi delle feste in agriturismo non saranno possibili così come riunirsi in comitive nelle proprie abitazioni. Ciò non vuol dire poter mangiare la colomba e l’uovo di cioccolata. Per gli italiani il prossimo sacrificio da fare costa 6 miliardi all’intero comparto turistico.

Dedichiamo la Pasqua ad abbellire il balcone o il giardino

Coldiretti visto che dobbiamo restare tutti a casa lancia una idea. In questi giorni, sfruttando anche il bel tempo, si potrebbe occupare il tempo abbellendo balconi e giardini con fiori e piante. Sarebbe un segno benaugurante della primavera ma anche l’opportunità di far riprendere respiro al settore visto il chiarimento dal Governo sul via libera alla vendita di piante e fiori in supermercati, mercati, punti vendita e vivai, fatte salve le specifiche norme regionali.

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