Il Prosecco made in Italy insidiato dal Prosek croato, che ha richiesto una menzione all’UE

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Infiamma di nuovo la guerra tra Prosek e Prosecco. La Croazia torna alla carica in UE e ha presentato domanda per la registrazione di una ‘menzione tradizionale’. La Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa racconta le reazioni in Italia, come si preparano i cannoni per tutelare per la seconda volta le bollicine più conosciute nel mondo.

Un blitz del tutto inatteso

Intanto, nello stupore generale, il Commissario UE all’agricoltura Janusz Wojciechowski ha dichiarato che la domanda croata risponde “ai requisiti di ammissibilità e validità”. Dunque, la Commissione “procederà alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE”.

“Siamo pronti alle barricate per difendere in ogni modo e in ogni sede il vino made in Italy, perché deve essere chiaro a tutti che l’unico vero prosecco è quello prodotto nelle nostre terre” tuonano produttori e politici del Consorzio veneto. Le interrogazioni a Bruxelles a firma italiana, anche da schieramenti diversi, erano già partite a luglio. Ma per ora non ci sono novità.

Ignorato il contenzioso precedente del 2013

Di nuovo il Prosecco made in Italy insidiato dal Prosek croato, che ha richiesto una menzione all’UE fa paura. La Croazia aveva già tentato di registrare e proteggere la denominazione Prosek nel 2013. Ma stavolta Zagabria chiede di registrare una “menzione tradizionale”, che non è una DOP ma un modo di proteggere nomi ad essa legati. “Riserva”, “Superiore”, “Château”, “Grand Cru” sono tutti esempi di menzione tradizionale riconosciuti dalle norme dell’UE. Bruxelles non ha ancora dato via libera all’etichetta, ci sono due mesi per presentare le obiezioni prima della pubblicazione in Gazzetta. Ma 60 giorni sembrano troppo pochi per vincere questa battaglia.

Il Ministero delle Politiche agricole prepara le carte bollate

La Commissione, d’altra parte, ha risposto seguendo la procedura. Ovviamente l’auspicio è che poi non vada avanti, sperano gli agricoltori italiani. Intanto al Ministero delle Politiche agricole – che si è già opposto a questo riconoscimento – stanno preparando le carte bollate per fermare  questo scandalo. “Ci appelleremo anche ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia in casi analoghi”, fanno sapere.

Il Prosecco made in Italy insidiato dal Prosek croato, che ha richiesto una menzione all’UE

Questa novità, che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo, ha lasciato senza parole il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “È una mossa pericolosa anche per l’UE”- spiega – “perché rischia anche di indebolire sé stessa nei negoziati con Argentina e Australia. Dove occorre tutelare questo prodotto dai falsi”.

La disperazione degli agricoltori veneti

Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha definito “vergognoso” l’accaduto. Ma i più preoccupati per il colpo di mano croato, che nessuno certo si aspettava, sono il presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Elvira Bortolomiol, e il presidente del Consorzio Prosecco DOC, Stefano Zanette. Preoccupati soprattutto per il prezzo conveniente che le bollicine croate sono pronte a sfoderare.

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