Il petrolio perde colpi come barometro della crescita globale, meglio l’immobiliare

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Il petrolio non è più un indicatore a lungo termine della crescita globale, così almeno dicono alcuni economisti. Sono più importanti le vendite di case. Vediamo perché legname, immobili e compravendite sono il nuovo barometro economico, con l’aiuto dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.

L’oro nero corre meno di olio di palma e legname

Ieri sono state pubblicate due statistiche economiche: le vendite di case in sospeso e le scorte di greggio. Dopo il crollo del 14% all’inizio di settembre, il prezzo del petrolio sta riguadagnando terreno, le scorte di greggio sono risultate inferiori alle attese. Tuttavia, considerando un orizzonte temporale ampio e le continue riduzioni dell’offerta, il prezzo del barile è ancora basso nel 2020 rispetto ad altre materie prime. Oro, argento, olio di palma e legname, hanno messo a segno rialzi significativi che suscitano l’interesse degli scenaristi mondiali.

Il petrolio perde colpi come barometro della crescita globale, meglio l’immobiliare

Due ragioni possono spiegare questo trend. Da un lato, l’economia mondiale deve affrontare una crescita debole a breve termine. D’altra parte, stiamo anche assistendo a un cambiamento strutturale nel mix energetico globale. Se la domanda di petrolio scende, l’oro nero diventa un indicatore sempre meno significativo della crescita mondiale. Dunque, gli osservatori, per fare previsioni, monitorano più volentieri l’andamento di prezzo del legname, i trend di sviluppo urbano, gli investimenti nel settore immobiliare e la costruzione di nuove case.

La pandemia ha accelerato la transizione energetica

Il petrolio perde colpi come barometro della crescita globale, meglio l’immobiliare. La crisi sanitaria ha accelerato un trend strutturale negativo per gli investimenti nell’industria petrolifera. Inoltre, i piani di ripresa economica di molte nazioni sono in gran parte focalizzati oggi sulla transizione energetica e sugli incentivi alle energie rinnovabili. Un esempio di un primo passo verso questo nuovo ordine mondiale è l’obiettivo della Cina di eliminare le emissioni di Co2 entro il 2060.

L’economia si misura sulle vendite di abitazioni in sospeso

Di ieri la pubblicazione dei dati sulle vendite di abitazioni in sospeso in Usa. Si passa dal 5,9% all’8,8%. Tale indicatore è ormai considerato il miglior anticipatore dello stato di salute dell’economia perché la vendita di una casa ha un effetto domino: ristrutturazioni, arredi, mutuo bancario, tanto per citarne alcuni. Questa statistica è interessante anche perché un contratto di vendita viene firmato diverse settimane prima che l’alloggio venga registrato come venduto. Da giugno l’immobiliare USA ha conosciuto una forte espansione e a tutt’oggi sta ancora superando le aspettative. Gli americani sono a caccia di case con giardino, fuggono dal soffocante confinamento nelle grandi città.

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