Il paradiso dei pensionati è in Grecia con tasse al 7%

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Il paradiso dei pensionati è in Grecia con tasse al 7%. Una delle curiosità maggiori che hanno le persone riguarda le pensioni. In particolare, cosa succederebbe alle nostre sudate finanze se andassimo all’estero. Ma non in vacanza, proprio a viverci. Beh, vediamo di spiegarlo, almeno limitatamente all’Europa, in poche parole. Continuate a leggere.

Portogallo fino a ieri

Fino all’anno scorso il capofila delle scelte italiane era il Portogallo. Perché assicurava zero tasse per 10 anni sui proventi percepiti all’estero. Adesso invece sono passati ad un’imposta secca del 10%. E’ in Grecia che ci sono delle grosse novità. Simili all’Italia, ma con meno paletti.

Nel frattempo, da noi il numero delle pensioni emesse mensilmente ha superato il numero di occupati. lo ha tristemente certificato la CGIA di Mestre. Il numero dei pensionati è salito. Per la precisione, sono almeno 220.000 unità in più. L’impulso, naturalmente, è venuto soprattutto da Quota 100. Una misura realmente dannosa per le casse dello Stato. Ma quanti sono, in definitiva, i pensionati italiani all’estero?

Quasi 400.000.

Secondo i dati dell’INPS, 3.000 di questi vivono in Portogallo. Hanno scelto il Paese lusitano per il clima, ovviamente. Il Portogallo, infatti, è la Florida d’Europa. Ma anche perché fino al 2019 non si pagavano tasse per 10 anni, laggiù. In sostanza, poi, bastava viverci 6 mesi e 1 giorno. Magari quelli invernali. Il resto poteva anche essere fatto qui. Sole tutto l’anno senza pagare tasse sulla pensione. Le cose sono cambiate, come detto. A ottobre 2019, il governo socialista di Costa ha messo una flat tax sui redditi degli stranieri del 10%. Ma il paradiso dei pensionati è in Grecia, con tasse al 7%.

Il paradiso dei pensionati è in Grecia con tasse al 7%

La scorsa settimana in Grecia hanno approvato una legge. Molto simile a quella Italiana, perché l’aliquota è la stessa. Il 7%, quindi, secco, per coloro che trasferiranno la residenza fiscale nel Paese ellenico. Prelievo in un’unica soluzione, tra l’altro. La scadenza per fare domanda per il trasferimento scade il 30 settembre 2020.

Perché abbiamo detto che è simile a noi? Perché anche noi abbiamo un’aliquota del 7% per coloro che si trasferiscono qui. Solo che noi gli mettiamo qualche paletto in più. Sì, perché per trasferirsi da noi prima devono essere stati 5 anni a casa loro. Poi, una volta qui, devono andare per forza al Sud, dalla Campania in giù. E in un centro abitato con meno di 20.000 abitanti. In pratica, diciamo alle persone di venire, ma come ci pare a noi. E infatti le persone non vengono, perché vogliono sentirsi liberi. E, anzi, siamo noi che ce ne andiamo. Per sempre, però.

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